Le georgiche: una riflessione
Virgilio scrisse le “georgiche” un poema di 2.183 versi ( esameri)
intorno al 30 avanti cristo ( tra il 36 e il 29).
Il poema è diviso in 4 parti, in 4 libri. 1. coltivazione dei campi;-2. coltivazione delle piante ( in particolare olivo e vite); 3. allevamento del bestiame ( principalmente buoi, cavalli, pecore, capre ); 4. apicultura..
Quest’opera è dedicata a Mecenate, suo protettore. Virgilio termina il primo libro in modo pessimistico: le guerre civili sono un disastro non solo per le persone ma anche per la terra. Tutto è distrutto.
”quippe ubi fas versum nefas, tot bellum per orbem
tam multae scelerum facies, non ullus aratro
dignus honos,squalent abductis arva colonis
……. saevit toto Mars impius orbe.
( perchè quaggiù sono scambiati il lecito e l’illecito; tante guerre per il mondo, tanti numerosi i volti del delitto; nessun giusto onore per l’aratro; sono squallidi i campi senza i coloni….l’empio Marte incrudelisce su tutto il mondo”.
“Georgiche” vv.505-508…511 ( trad. a cura di Alessandro Barchiesi- Oscar Mondadori)
Nel secondo libro c’è l’elogio della vita agreste.
” o fortunatos nimium sua si bona norint,
agricolas. ( vv458-459 )
( o fortunati anche troppo se conoscessero i loro beni, gli agricoltori…)
…at secura quies et nescia fallere vita,
dives opum variarum, at latis otia fundis
speluncae vivique lacuset frigide tempe
migitusque boummollesque sub arbore somni,
non absunt… ( vv.467-471)
“ c’è – ( nel loro mondo )- una pace sicura e una vita che non sa di inganni, ricca di beni diversi,, ma il riposo dei vasti poderi, spelonche e laghi naturali e fresche vallate amene e muggiti di buoi e molli sonni al riparo di un albero, tutto questo non manca..”. “Georgiche” ( trad. a cura di Alessandro Barchiesi- Oscar Mondadori)
Nel terzo libro ritorna la voce pessimistica contro la natura che spesso è una furia devastatrice e catastrofica con cui bisogna convivere. Il quarto libro vede tratta delle api e del dono celestiale dell’etereo miele.
La città e la campagna
C’è un messaggio chiaro in questo opera. La campagna ( georgiche dal greco vuol dire “vita di campagna”) è considerato il luogo dove è possibile realizzare praticamente i valori tradizionali in cui l’agricoltore si forma: la concordia, la pace, la sobrietà, la laboriosità, la devozione religiosa, la moderazione e una buona cooperazione. La città è un luogo di relativismo culturale, della doppiezza, della perdita completa di alcuni valori fondamentali del vivere civile. Oggi purtroppo si assiste a una urbanizzazione senza precedenti Per il 2030 si prevede che l’80% dell’umanità sarà urbanizzata. Insieme all’urbanizzazione crescono i cosiddetti “slum” o baraccopoli. Le persone che abitano gli “slum” hanno superato il miliardo. Si può solo immaginare come vivono. In pratica sono bombe ad orologeria per la violenza, la droga,e altri problemi indescrivibili ( assenza di servizi igienici, malnutrizione infantile, vulnerabilità alle catastrofi naturali, malattie infettive e sessuali).
Amore e morte
Virgilio parla degli animali con amore e dice che l’amore che essi nutrono tra loro è come l’amore tra gli uomini. E’ un pensiero avanzato nella mente di un poeta che conferisce agli animali e alle piante passioni e sentimenti tipici dell’uomo. secondo Danilo Mainardi. etologo e zoologo, in una intervista a http://www.storiecredibili.it/ afferma: “Da poco meno di diecimila anni, il rapporto tra noi e le altre specie non è equilibrato. Da quando infatti l’uomo ha iniziato ad “addomesticare” piante e animali, è partito il processo dominante dell’uomo sulla natura” “certi animali sono provvisti di una mente, una consapevolezza di sé, di altruismo, di capacità di pensiero e ragionamento, di sentimenti…”
Gli animali vanno sempre amati e rispettati come anche le piante. Ferirli è un comportamento aggressivo. ucciderli con crudeltà è qualcosa di inaudito. mangiare le loro carni non ci fa essere veri uomini.
etica del lavoro
( labor omnia vicit improbus…( vv.145-146: il lavoro “ ingiusto” fa superare tutte le difficoltà).
Lo sforzo umano, l’autodisciplina, la forza di volontà porta a superare tutti gli ostacoli. Il progresso tecnologico, la ricerca del bene, l’apprezzamento della natura nella sua grazia e nella sua bellezza hanno bisogno di un lavoro dura, faticoso, tenace, in modo che l’uomo possa crearsi uno spazio di esistenza in una natura che non è sempre benefica ma talvolta è ostile. Il lavoro è ingiusto” in un prima fase ma poi è portatore di soddisfazioni e di ricompense.
In genere l’amore dei figli, l’integrità della vita familiare, la sobrietà comportano sacrifici ma il tutto a favore di una serenità e del dono meraviglioso di ciò che si è coltivato, aratro, curato e creato. Un lavoro duro ma un lavoro che ripaga. Qualsiasi conquista merita un prezzo e l’uomo è nato sia per lottare che per morire. >Eschilo stesso diceva che la saggezza si conquista attraverso la sofferenza (Dall’Inno a Zeus dell’Agamennone, vv. 159-165 e 176-178)
Il messaggio di Virgilio
Nelle “georgiche” viene espressa la natura dell’uomo e il senso della sua esistenza.
C’è una inquietudine profonda che accompagna l’uomo per tutta la vita. La grandezza dell’uomo è dovuta al fatto che è una persona che pensa e d’altra parte questa grandezza è contrapposta alla miseria, alla debolezza, ai contrasti con la natura, a un non controllo della sua istintualità. Ma un uomo è grande anche perché costruisce in questo modo attraverso il lavoro il suo destino. Per costruirlo deve tornare a casa cioè deve entrare dentro di sé. Il primo lavoro, il più eccelso è questo: tornare a casa, lasciare l’effimero e godere del fuoco del cuore e della terra che ti nutre.
Mio caro compagno di viaggio è necessario mettere le radici nella terra, nel mondo visibile e solo in questo modo potrai guardare verso il cielo, scrutare l’orizzonte, toccare l’infinito, raggiungere l’invisibile. Solo attraverso le radici potrai volare.