Dott. Vigliotti Angelo - Un punto di incontro, di ascolto e di dialogo
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Divulgazione scientifica

TERAPIA PER LA FEBBRE

LA FEBBRE

1. – COS’E’ ?

La febbre è un aumento della temperatura corporea che l’organismo produce per DIFESA nei confronti di cause aggressive (ad esempio infezioni)

2. – COME SI MISURA  ?

A casa il modo migliore per misurare la febbre a un bambino, di qualsiasi età, è con
TERMOMETRO ELETTRONICO in sede ascellare

3. – QUANDO SI TRATTA ?

Se la temperatura ascellare rilevata con il termometro elettronico è superiore a 38-38.5 °C e il bambino manifesta malessere e/o dolore può essere somministrato un farmaco

4. – QUALE FARMACO ?

Il farmaco di prima scelta è il PARACETAMOLO somministrato per via orale alla dose di 15 mg per Kg di peso del bambino ogni 6-8 ore (3-4 somministrazioni al giorno). Può essere utilizzato dalla nascita.
Altro farmaco ammesso è l’IBUPROFENE somministrato per via orale alla dose di 10 mg per Kg di peso del bambino ogni 8 ore (3 somministrazioni al giorno). Deve essere utilizzato nei bambini sopra i 3 mesi di età o peso superiore a 5,6 Kg
L’uso di farmaci antipiretici in supposte è sconsigliato perchè questa via di somministrazione non garantisce il raggiungimento di un dosaggio efficace e sicuro del principio attivo.
L’ibuprofene in supposte può sviluppare proctite (infiammazione dell’ intestino retto)
Il paracetamolo in supposte può essere utilizzato solo in caso di vomito e assoluta impossibilità a somministrare il farmaco per bocca, alla dose massima di  20 mg per Kg di peso del bambino ogni 6-8 ore (3-4 somministrazioni al giorno)
MAI somministrare frazioni di compresse o bustine o supposte
MAI somministrare insieme paracetamolo e ibuprofene
E’ SCONSIGLIATO l’utilizzo alternato di paracetamolo e ibuprofene per interferenze nel metabolismo dei due farmaci

5. – QUANDO CONTATTARE UN SANITARIO
•    Bambino di età inferiore a 28 GG : ricovero
•    Bambino di età inferiore a 3 mesi: contattare un sanitario
•    Bambino di età 3 mesi-1 anno: contattare un sanitario se lo stato di malessere è importante o se la febbre dura più di 24 ore
•    Bambino di età superiore a 1 anno: valutare oltre alla febbre lo stato di malessere del bambino e eventuali sintomi associati prima di contattare un sanitario

ATTENZIONE
I farmaci antipiretici non hanno azione preventiva quindi non vanno utilizzati:
•    per prevenire la reazione febbrile alla vaccinazione
•    per prevenire le Convulsioni Febbrili
    
In corso di febbre è sconsigliato l’utilizzo di mezzi fisici, che non hanno azione antipiretica ma solo ipotermica
                                                                                                                                       PARACETAMOLO IN PRATICA

Formulazione in gocce (Tachipirina Bb Os Gtt , Acetamol Prima Inf Gtt)
•    consigliato per bambini da 3.2 fino a 10-12 Kg
•    1 goccia = 3,1 mg paracetamolo
•    dose: 4 gocce per Kg di peso del bambino ogni 6-8 ore (3-4 somministrazioni al giorno) utilizzando il dosatore fornito con la confezione
•    MAI a intervallo minore di 4 ore, MAI più di 4 volte al giorno

Formulazione in sciroppo (c/senza zucchero) (Tachipirina scir 120 mg/5ml o equivalenti) ATTENZIONE: altri sciroppi di paracetamolo tra cui Acetamol hanno una concentrazione di 125 mg/5ml) La dose e il relativo calcolo indicati sotto sono riferiti SOLO al prodotto TACHIPIRINA sciroppo 120 mg/5ml o equivalenti con uguale concentrazione del farmaco
•    1 ml = 24 mg di paracetamolo
•    dose: 15 mg per Kg di peso del bambino ogni 6-8 ore (3-4 somministrazioni al giorno) utilizzando il misurino tarato in ml fornito con la confezione
•    Calcolo singola dose in ml: Peso del bambino x 15 : 24.
            Ad esempio un bambino di 10 Kg assumerà una dose di (10 x 15 = 150;  150 : 24 = 6,2):
            6,2 ml di sciroppo ogni 6-8 ore
•    MAI a intervallo minore di 4 ore, MAI più di 4 volte al giorno
Dose massima giornaliera paracetamolo gocce/sciroppo
Non devono essere superate le seguenti dosi giornaliere per rischio tossicità:
•    bambino di età inferiore a 2 anni:      75 mg per Kg di peso al giorno
•    bambino di età tra 2anni e 12 anni:    90-100 mg per Kg di peso al giorno

Formulazione in supposte
•    solo in caso di vomito e reale impossibilità a somministrare il farmaco per bocca
•    non superare la dose 20 mg per Kg di peso del bambino ogni 6-8 ore
•    Dose massima gornaliera: 90 mg per  Kg di peso del bambino
Avvertenze
•    conservare il farmaco in luogo non accessibile al bambino
•    somministrare sempre sotto la supervisione di un adulto
•    controllare bene la dose da somministrare
•    non usare dosatori diversi da quello fornito con la confezione: NO cucchiaini, bicchierini, etc
•    mantenere una corretta idratazione del bambino
•    usare con cautela nei soggetti con: obesità, diabete, malnutrizione, malattie epatiche, uso di farmaci antiepilettici
•    segnalare segni e sintomi di intossicazione dal farmaco: anoressia, nausea, vomito, malessere, oliguria, dolore addominale, alterazioni dello stato di coscienza, ipotermia

IBUPROFENE IN PRATICA

Formulazione in sciroppo 2%

•    non indicato nei bambini sotto i 3 mesi di età o peso inferiore a 5,6 Kg
•    1ml = 20 mg di ibuprofene
•    dose: 10 mg per Kg di peso del bambino ogni 8 ore (3 somministrazioni al giorno) utilizzando il dosatore fornito con la confezione
•    Calcolo singola dose in ml: Peso del bambino x 10 : 20
            Ad esempio un bambino di 10 Kg assumerà una dose di (10 x 10 = 100; 100 : 20 = 5):
            5 ml di sciroppo ogni 8 ore
•    Somministrare a stomaco pieno
•    Non somministrare in caso di vomito/diarrea
•    MAI superare la dose di 40mg per Kg al giorno

E’ sconsigliato l’uso della formulazione in supposte per la difficoltà a raggiungere una dose efficace e sicura e per la possibilità di sviluppare proctite (infiammazione intestino retto)

Avvertenze
•    conservare il farmaco in luogo non accessibile al bambino
•    somministrare sempre sotto la supervisione di un adulto
•    controllare bene la dose da somministrare
•    non usare dosatori diversi da quello fornito con la confezione: NO cucchiaini, bicchierini, etc
•    mantenere una corretta idratazione del bambino
•    usare con cautela nel soggetto affetto da asma, malattie croniche, grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale, cardiopatie, ulcera peptica
•    fare attenzione a possibili complicanze suppurative se utilizzato in corso di varicella, SBEGA, polmonite
•    segnalare segni e sintomi di intossicazione dal farmaco: anoressia, nausea, vomito, dolore addominale, ulcerazioni gengivali, sanguinamento tratto digestivo, oliguria, eruzioni cutanee. broncospasmo

dicembre 26, 2013autore Angelo Vigliotti
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Sviluppo Infantile

Svezzzamento mediterraneo o vegetariano

Svezzamento
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Dieta mediterranea o Dieta vegetariana moderata

Lo svezzamento è una tappa importante per il bambino  per la sua crescita e per il suo sviluppo, un processo naturale che stimola una maggiore autonomia del bambino, soddisfa la sua curiosità,  apre il bambino a un rapporto tra cibo e affettività più ampio coinvolgendo la famiglia e  la convivialità, la comunicazione e il piacere  di stare insieme e di condividere la gioia e la soddisfazione a livello fisico ( nuovi sapori e accessibilità a nuove opportunità ), a livello mentale ( nuovi piaceri e piccole gratificazioni), a livello relazionale ( dialogo più efficace).  E’ il periodo in cui l’educazione al gusto e la costruzione di sane abitudini alimentari  è fondamentale perché ciò che il bambino impara lo conserverà nel suo futuro. La scelta degli alimenti non solo deve essere equilibrata e bilanciata (carboidrati- proteine- grassi, minerali  e vitamine), ma  anche eticamente corretta. Su questi basi   i miei suggerimenti  sono brevi e seguono le linee di una dieta mediterranea  integrata con una  dieta  vegetariana moderata, che in parole povere vuol dire dieta ricca di verdure, frutta, legumi, latte, uova, olio d’oliva. Non carne di altri animali! Se proprio si vuol mangiare carne
( per coloro che non fanno una scelta secondo i miei suggerimenti) è preferibile quella bianca (pollo,  tacchino, coniglio). Se possibile,  per coloro che non sono vegetariano, dare la carne rossa dopo il primo anno di vita quando il bambino inizia a muoversi, a camminare, ad esplorare il mondo.

Perché?   Dieta mediterranea

(Fino ad ora rappresenta la dieta più efficace nel contrastare le malattie croniche della maturità)

( riduce il “volume” di molti geni che predispongono a malattie  anche per le generazioni future)    Rappresenta  uno stile alimentare che privilegia il consumo di frutta, verdura, patate, legumi, pane e pesce. Per la sua  fondamentale importanza nella prevenzione di molteplici malattie tra cui cardiopatie e malattie vascolari  e per la sua storia (competenze, conoscenze, pratiche, tecniche, feste e folclore, conservazione degli alimenti, convivialità, cultura, interazioni sociali e tradizioni ) nel 2010 la dieta mediterranea  è stata proclamata patrimonio immateriale culturale dell’umanità  (Unesco 17 novembre 2010). Essa si fonda sul  rispetto per il territorio e la biodiversità.

       
Perchè?  Dieta vegetariana moderata

 

E’ una dieta che abitua il bambino a uno stile di vita  che coinvolge il suo essere nel mondo e di cui si assume la responsabilità. E’ una scelta  fatta non solo per ragioni religiose o di prevenzione di alcune patologie. Ma è una scelta etica ( decisione di non più uccidere  o fare uccidere per nutrirsi) ed ecologica ( salvaguardare  l’equilibrio  e il sistemza del pianeta, rispettare la natura). Personalmente sono per una dieta vegetariana moderata in cui si possono consumare prodotti animali ( latte, latticini ed uova). per calmare le pressioni del sistema accademico tradiuìizonale e  l’ansia di alcuni genitori  il pediatra può aggiungere al bambino   ferro, vit. D, B12, ac. Folico, Zinco  e altre vitamine e minerali  se necessario.  Il bambino ha bisogna di crescere e di avere i nutrienti necessari  per il suo sviluppo mentale e fisico.Considero il latte e l’ uova un dono e una specie di scambio tra la natura  e l’uomo. In questo scambio c’è la consapevolezza della non violenza e del rispetto reciproco.
Al contrario  della maggioranza  del mondo accademico che è contro la scelta vegetariana perché secondo molti studiosi  è priva di alcuni nutrienti e quindi  può essere dannosa per il bambino, ritengo che questo non sia vero. Comunque molti  nutrienti si possono aggiungere. Un buon pediatra attraverso  un esame di controllo ematico  può verificare  l’equilibrio di crescita  del bambino  nei riguardi della  vit. D, ferro, ac. folico  e altre vitamine e minerali.

Sia la scelta dietetica mediterranea che vegetariana moderata  se seguite  con equilibrio non predispongono a stili di vita scorretti o a disordini alimentari.

 
Svezzamento

Lo svezzamento è un processo graduale. Ogni 3-4 giorni il genitore potrà provare ad introdurre un alimento nuovo, rispettando la risposta che il bambino dà alla “novità”.  Per motivi biologici ( maturità del sistema gastro enterico, perdita di alcune sostanze nel latte materno, desiderio orale, ecc.)  conviene iniziare al quinto –  sesto mese. L’allattamento esclusivo al seno,  se la madre ha latte,  conviene sempre protrarlo fino a sei mesi e continuarlo almeno fino a 12 mesi  anche se poche  volte al giorno.
Non bisogna scoraggiarsi se il bambino sembra non gradire un determinato alimento. E’ noto, infatti, che solo dopo 7-8 esposizioni all’alimento non gradito, il bambino lo accetterà e il suo gradimento durerà nel tempo. Tutti gli alimenti ma in particolare le verdure e i legumi vanno accompagnati con una risposta e un rinforzo affettivo e anche in una combinazione di sapori, odori gradevoli e seduttivi. Il bambino lo ricorderà e questo inciderà sul suo imprinting, sulla voglia di gustarlo ancora e sul  piacere di mangiarlo in una atmosfera gruppale  di soddisfazione e gratificazione reciproca.

Lo svezzamento va fatto  in 3 fasi.

Prima fase:  5-6 mesi;   seconda fase: 8-9 mesi;  terza fase: 10 – 12 mesi.
Ricordarsi che nonostante le linee guida dei pediatri o di altre scuole di nutrizione, ogni bambino ha i suoi tempi. Non bisogna correre, non bisogna forzare, non bisogna creare situazioni di stress. Compito dello svezzamento è creare uno stile di vita alimentare che verso i 12 mesi dovrebbe comprendere  4 – 5 pasti ( 3 principali e due accessori, cioè due piccoli spuntini), in questa sequenza:
 
1°  colazione: latte con biscotti integrali
2°  spuntino del mattino: frutta
3°  pranzo ( ora 12-13)  piatto principale, un secondo piatto più verdure ed eventualmente frutta
4°  spuntino o merenda del pomeriggio: latte più frutta oppure yogurt più frutta; oppure frullato misto;
5°  piatto della sera ( un piatto unico): pastina o un tipo di crema  e legumi – in tutte le varianti  – più verdura e se il bambino ha ancora fame, frutta oppure un derivato del latte.

Qualsiasi pasto va preparato bene, se possibile con la tradizione  e la cultura del posto, con calma e passione, con la comprensione e il rispetto  dei ritmi del bambino. Molto importante a mio parere,  è anche la prevenzione  che una dieta ben equilibrata può dare su alcune malattie ( intolleranza, allergie, ipertensione, carie, obesità, diabete). In pratica fino a 12 mesi bisogna  cercare di dare con moderazione e uno per volta  alimenti potenzialmente allergizzanti (frutta secca, frutti di bosco, crostacei, funghi, albume, e altri  alimenti che possano provocare  allergie).  rimandare a dopo l’anno e zucchero raffinato, miele e  cloruro di sodio ( prevenzione diabete e ipertensione). Nelle famiglie in cui c’è  allergia, diabete, ipertensione, intolleranza, obesità è opportuno avere molta attenzione ed eventualmente predisporre un piano di check – up mirati per alcune patologie ( celiachia,  anemia, carenze di vit. D e acido folico e altre  indagini particolari)

Attenzione
·    Il sale marino integrale si può dare dal decimo mese.
·    Dieta mediterranea:  fino ad un anno, un anno e mezzo ( finchè il bambino non inizia il movimento ) consiglio di non introdurre carni rosse
·    per i bambini che in famiglia hanno ascendenti e collaterali con disbiosi intestinali, intolleranze varie , allergie ( asma , oculorinite, dermatite)non  è  più utile rimandare  alimenti dopo i 12 mesi  ma iniziare subito una alimentazione variata e verificare volta per volta la digeribilità, la tolleranza e l’eventuale allergia.

Dieta mediterranea

Prima fase: ( 5-6 mesi):  4- 5 pasti  Il bambino  se è allattato al seno può continuare ad allattarsi , se prende un latte adattato n° 1  deve passare al n° 2 o continuare con un latte  a formula unica. Si può sostituire alla poppata di latte  ( tra mezzogiorno – l’una o a quella serale ) una pappa così composta:
In 180 – 200 ml di  brodo vegetale ( brodo di verdure)
più   2 –  3 –  cucchiai ( 30- 40  grammi) di semolino, crema di riso o pastina
più   pesce magro  ( 20 – 40 grammi)
più   Uno due cucchiaini di olio extravergine di oliva
( in più aggiunta di verdure( zucca, purè di patate, carote ecc.)
dopo 15 giorni circa , se va bene  di sera , al posto del latte, dare:
un passato di verdure  con  2-3 cucchiai di crema o semolino o pastina più un
formaggino o  formaggi freschi magri ( ricotta, crescenza, stracchino)

 
Brodo  di verdure
( dopo 15 giorni –  un mese si dà anche il passato)    Il brodo vegetale si prepara con verdure fresche di stagione adatte al bambino: patate, carote. sedano, zucchine, fagiolini, spinaci. carciofi, coste, biete, piselli e tutte le varietà di insalate.
– Sono da evitare cavoli, cavolfiori, verze, che hanno aromi troppo forti, spesso sgraditi al bambino.  Le verdure disponibili devono essere ben pulite, lavate e bollite per un’ora circa in 1 litro di acqua non salata. Per le prime pappe si utilizza solo il brodo filtrato, scartando le verdure bollite       
consigli    All’inizio si adopereranno carote e patate per poi passare, nel corso dei mesi, ad altre verdure come zucchine, lattuga, sedano, carciofi, fagiolini, nella sequenza che la stagione indicherà. Una comoda e pratica alternativa alle verdure fresche è rappresentata dagli omogeneizzati di verdure che, aggiunti all’acqua calda, permettono di preparare rapidamente il brodo vegetale. Le verdure in vasetto offrono inoltre la garanzia di essere esenti da concimi chimici e fertilizzanti, di essere raccolte in piena maturazione e di essere estremamente digeribili, grazie al processo di frantumazione finissima delle fibre a cui sono sottoposte.    

Seconda fase. ( 8-9 mesi): 4-  5 pasti
1°-  latte più uno –due  biscottini. ( Non esagerare con i farinacei!)
2° – frutta ( mela, pera, banane, kiwi, frutta di stagione, prugne)
3°-  minestrina in brodo vegetale più pesce ( o carni bianche: pollo, tacchino, coniglio) più verdura;
4°-  latte più biscottino; oppure yogurt più frutta;  oppure frullato misto; un gelato fior di latte.
5° – piatto mediterraneo (passato di verdura con legumi più una patata e come contorno verdura). Se ha ancora fame si dà un formaggino, o ricotta, mozzarella light, stracchino, crescenza, robiola, caprino.
 
Pesce:    si dà il pesce cotto a vapore o lessato oppure omogeneizzato ( platessa, sogliola, nasello, merluzzo, rombo, palombo, trota ). Si può arrivare a 70 gr.       
Legumi:    piselli, lenticchie, fagioli, ceci, soia. Vanno inseriti passati e senza buccia.4 0-50 gr       
Omogeneizzati e  Liofilizzati:     gli omogeneizzati sono molto più digeribili rispetto alle comuni preparazioni domestiche, danno garanzia di sterilità e igiene, e assicurano l’assenza di sostanze estranee potenzialmente nocive (come estrogeni, antibiotici, contaminanti, conservanti ecc.). In alcuni bambini conviene iniziare il liofilizzato ( molto più digeribile). All’inizio metà vasetto poi secondo  la tolleranza digestiva  o meno, un vasetto intero.       
uova    A partire dai dieci mesi ( ma in molti casi anche dal sesto mese)  si può dare il tuorlo dell’uovo al bambino, meglio nella versione “uovo sodo” . Dopo l’anno si può offrire al piccolo anche l’albume, meglio se cotto alla cocque o in camicia perché è più digeribile       
Sale raffinato:    Conviene “ sempre”   utilizzare il sale marino integrale proveniente da zone non inquinate. La quantità di sale consigliata dalla FAO e dal WHO è di 5/6 grammi al giorno       
Zucchero:    Non è necessario nel primo anno di vita    
Terza fase ( 10 – 12 mesi ) 4 –  5 pasti

1° latte con fetta biscottata più una marmellata;
 2° frutta ( si iniziano a introdurre gli agrumi e ananas, pompelmo e altri frutti di stagione
 3° pappa al pomodoro o altre minestrine, pesce ( o carni bianche: pollo, tacchino, coniglio),  e poi una- due volte la settimana uova: iniziare prima con il rosso e poi il bianco), più verdura più frutta
 4° yogurt più frutta; latte più fetta biscottata integrale più frutta; un gelato a fior di latte; una bruschettina leggera con olio d’oliva.
5° piatto mediterraneo con legumi più verdura (  più eventuali formaggi)

Secondo anno di vita

Ampliare l’alimentazione a tutti gli alimenti, coltivare la convivialità e l’educazione al gusto, continuare sempre i 4 –  5 pasti. Ricordarsi : a mezzogiorno  la distribuzione degli alimenti segue la regola del primo, secondo, contorno più eventuale frutta; di sera, a cena, un piatto unico di tipo mediterraneo più eventuale ricotta  ( o  formaggio o prosciutto cotto senza esagerare).

·    Per le famiglie  ( non vegetariane) che preferiscono la carne: si può iniziare a darne  carne rossa  ( una volta la settimana) ( distribuita durante la settimana in questo modo:
pesce (tre volte 70 – 80 gr per volta); carne bianca 3 volte 50-80 gr).  Carne rossa ( una sola volta). Tra la carne bianca solo il pollo, il tacchino e il coniglio. Mai l’agnello.

Raccomando di non dare al bambino carne di agnello. Anche se non sei vegetariano, non mangiare mai  carne agnello. Un povero cucciolo. Non lasciare sgozzare tanti agnelli. Almeno tu abbi il coraggio.
Nei bambini con intolleranza o disbiosi intestinali ( ma se si sta attenti e si dà al bambino almeno nei primi tre anni, se è possibile, alimentazione biologica) si può usare un latte vegetale : di soia ( non ogm), di riso o di altri vegetali.

Svezzamento vegetariano

La dieta vegetariana per il bambino è una dieta  che rifiuta la carne ma che permette carboidrati, latte, uova, verdure, legumi e frutta. Può essere iniziata già a sei mesi, allo svezzamento del bambino.

Prima fase: ( 5-6 mesi): 5 pasti  Il bambino  se è allattato al seno può continuare ad allattarsi , se prende un latte adattato n° 1  deve passare al n° 2 o continuare con un latte  a formula unica. Si può sostituire alla poppata di latte  ( tra mezzogiorno – l’una o a quella serale ) una pappa così composta:
In 180 – 200 ml di  brodo vegetale ( brodo di verdure)
più   2 –  3 –  cucchiai ( 30- 40  grammi) di semolino, crema di riso ( e altre creme)  o pastina
 più   Uno due cucchiaini di olio extravergine di oliva
più   Un pizzico di sale marino integrale ( non sale raffinato)

dopo 15 giorni circa , se va bene  di sera , al posto del latte, dare:
un passato di verdure  con  2-3 cucchiai di crema o semolino o pastina più un
formaggino o  formaggi freschi magri ( ricotta, crescenza, stracchino)

 
Brodo
di verdure
( dopo un mese si dà anche il passato)    Il brodo vegetale si prepara con verdure fresche di stagione adatte al bambino: patate, carote. sedano, zucchine, fagiolini, spinaci. carciofi, coste, biete piselli e tutte le varietà di insalate.
– Sono da evitare cavoli, cavolfiori, verze, che hanno aromi troppo forti, spesso sgraditi al bambino.  Le verdure disponibili devono essere ben pulite, lavate e bollite per un’ora circa in 1 litro di acqua non salata. Per le prime pappe si utilizza solo il brodo filtrato, scartando le verdure bollite       
consigli    All’inizio si adopereranno carote e patate per poi passare, nel corso dei mesi, ad altre verdure come zucchine, lattuga, sedano, carciofi, fagiolini, nella sequenza che la stagione indicherà. Una comoda e pratica alternativa alle verdure fresche è rappresentata dagli omogeneizzati di verdure che, aggiunti all’acqua calda, permettono di preparare rapidamente il brodo vegetale. Le verdure in vasetto offrono inoltre la garanzia di essere esenti da concimi chimici e fertilizzanti, di essere raccolte in piena maturazione e di essere estremamente digeribili, grazie al processo di frantumazione finissima delle fibre a cui sono sottoposte.    
Seconda fase. ( 8-9 mesi): 4 – 5 pasti

1°-  latte più uno –due  biscottini. ( Non esagerare con i farinacei!)
2° – frutta ( mela, pera, banane, kiwi, frutta di stagione, prugne)
3°-  minestrina in brodo vegetale più verdura;
4°-  latte più biscottino; oppure yogurt più frutta;  oppure frullato misto; un gelato fior di latte.
5° – piatto mediterraneo (passato di verdura con legumi più una patata e come contorno verdura). Se ha ancora fame si dà un formaggino, o ricotta, mozzarella light, stracchino, crescenza, robiola, caprino.

 
Legumi    piselli, lenticchie, fagioli, ceci, soia. Vanno inseriti passati e senza buccia.4 0-50 gr       
Omogeneizzati – Liofilizzato    gli omogeneizzati sono molto più digeribili rispetto alle comuni preparazioni domestiche, danno garanzia di sterilità e igiene, e assicurano l’assenza di sostanze estranee potenzialmente nocive (come estrogeni, antibiotici, contaminanti, conservanti ecc.). In alcuni bambini conviene iniziare il liofilizzato ( molto più digeribile). All’inizio metà vasetto poi secondo  la tolleranza digestiva  o meno, un vasetto intero.       
uova    A partire dai 5- 6 si può dare il tuorlo dell’uovo al bambino, meglio nella versione “uovo sodo” . Dopo l’anno  ( o verso i 10 mesi) si può offrire al piccolo anche l’albume, meglio se cotto alla cocque o in camicia perché è più digeribile       
Sale marino integrale     Conviene “ sempre”   utilizzare il sale marino integrale   (e mai il raffinato! )  proveniente da zone non inquinate. La quantità di sale consigliata dalla FAO e dal WHO è di 5/6 grammi al giorno       
Zucchero    Non è necessario nel primo anno di vita    

Secondo anno

Ampliare l’alimentazione a tutti gli alimenti, coltivare la convivialità e l’educazione al gusto, continuare sempre i 4 – 5 pasti. Ricordarsi : a mezzogiorno  la distribuzione degli alimenti segue la regola del primo, secondo, contorno più eventuale frutta; di sera, a cena, un piatto unico di tipo mediterraneo più eventuale ricotta  ( o  formaggio o senza esagerare).

dicembre 26, 2013autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Ratafià alla pera picciòla

Ratafià di pera picciòla

Molte virtù in quest’era tecnologica e dell’immagine  vengono dimenticate come la semplicità e l’umiltà che personalmente non considero virtù ma qualità psicologiche di crescita personale che ognuno di noi dovrebbe avere o aspirare ad avere con l’esercizio costante di  essere presente a se stesso,  di portare avanti uomo interiore più che l’uomo esteriore, di agire rettamente giorno per giorno per essere sempre nella gioia. .
Queste due qualità , queste due grandi virtù  vanno riscoperte e come esempio di riscoperta riporto la storia della pera picciòla e invito coloro che mi leggono a farne uso nell’alimentazione e ogni tanto a godere di un bicchierino di ratafià con qualche crostata. Il ratafià di pera picciòla ha 22 gradi  (  per cui non bisogna esagerare).

La semplicità

Non  è una rinuncia a qualcosa, non è ritirarsi dal mondo e dall’avere, ma è un arricchimento interiore che porta la mente a essere non legata a credenze, a condizionamenti, a falsi inganni dei messaggi dei mass media, dell’imprinting ricevuto e delle tecniche ambientali di suggestioni.
Una persona semplice è una persona sensibile che vede la realtà della vita in una ottica diversa.  Si muove nella vita  con comportamenti che sono espressioni della modestia, della naturalezza, della sincerità. Non ama il compromesso perché sa che in profondità  il compromesso fa sopravvivere, non vivere.  E’ trasparente,  coltiva l’immagine  senza fini egoistici e con spontaneità ma non se ne preoccupa  e cerca di fare il bene  con equanimità e non è in ansia per la propria reputazione. La persona semplice,  in un contesto  di complessità esistenziale, di  relativismo culturale,  di globalizzazione  evolutiva, semplifica la vita e in tanti aspetti sia relazionali ( intrapersonali e interpersonali), che economici torna all’essenziale, al parco, alla sobrietà, alla frugalità.  E questo favorisce uno stile di vita priva di calcolo, senza affettazione, senza doppiezza, senza snobismo e artificiosità. La semplicità  ritrovata è un ritorno all’infanzia, al bambino interiore che permane dentro di noi, un bambino entusiasta , vivace, flessibile, con assenza di malizia, di magniloquenza, di esagerazione, di ipertrofia, di menzogna. Il bambino che è dentro di noi è un bambino quieto (non inquieto), leggero ( non pesante), spontaneo nei suoi capricci e nel suo piacere di vivere ( non riflessivo, non adultizzato ).

L’umiltà

E’ la qualità di una persona che  non si esalta del proprio valore e dei proprî meriti, e si mostra invece sempre consapevole dei proprî limiti ( vocabolario Treccani). Come dice Mario Soldati  (Torino, 17 novembre 1906 – Tellaro, 19 giugno 1999) l’umiltà e quella virtù che quando si ha, si crede di non averla. L’umiltà nasce dal cuore. Una persona umile è incredibilmente sana nel corpo e nella psiche. E’ consapevole dei propri limiti, si accetta per quello che è. Ama se stesso senza orgoglio, senza arroganza, senza superbia, senza vanagloria, senza esuberanza, senza volere primeggiare  sia nel proprio interno  che verso gli altri. Ama se stesso per dare agli altri il dono dell’amore e della bontà, della mitezza e della mansuetudine, di una persona che non giudica, non critica, non si vanta.
Oggi, in questa società tecnologica e dell’immagine, il valore fondamentale è l’orgoglio, l’arrivismo, la tendenza all’affermazione per  dimostrare  di esistere, di valere, di essere qualcuno e l’aria che si respira è un’aria egoica, egocentrica, tossica per l’umiltà. L’umile è considerato un pezzo di cacca, un fuorviante, un vigliacco, un miserabile, un debole. Nella società attuale  in cui  per  “ valere ”  bisogna “ avere”, ( amicizie, amori, soldi, conoscenze, lavoro),   per  “ essere  “ bisogna avere un “potere” di qualsiasi tipo ( politico, culturale, economico,  professionale, religioso) l’umiltà è considerata negativa  nella maggioranza delle persone ( quasi emarginazione  sociale) e  solo in alcuni illuminati una virtù che alcuni eletti possono praticarla (privilegio raro di persone eroiche). Entrambe  le visioni sono in errore.
In realtà l’umiltà più che una virtù è  una qualità del vivere  quotidiano, essa ci riporta alla nostra vera essenza ancora non coperta da maschere, da ruoli, da obiettivi paranoici. Se non c’è l’umiltà, la nostra psiche oscilla tra complessi di inferiorità e di superiorità senza trovare il giusto mezzo e il nostro vivere si perde nei meandri del malessere  esistenziale in cui l’insoddisfazione fa da padrone  per un contrasto continuo tra ciò che siamo e che vorremmo essere, tra ciò che abbiamo e ciò che vorremo avere, tra i nostri sogni e i nostri desideri.  Essa è un potente rimedio di recupero della fiducia in noi stessi, è una terapia straordinaria per dialogare con la parte difficile che è dentro di noi, con la nostra ombra perché unisce la volontà alla compassione, la comprensione alla tolleranza, il perdono alla giustizia, il dialogo all’ascolto.

la pera picciòla

La pera picciòla è una biodiversità del monte Amiata che oltre a possedere interessanti caratteristiche dal punto di vista botanico è anche un frutto adatto alla cucina in molteplici varianti nelle quali le pere comuni non reggono il confronto, dato che non sono così resistenti alle manipolazioni culinarie e alle temperature elevate del forno.
La “pera picciòla” è un prodotto tradizionale riconosciuto dalla Regione Toscana praticamente sconosciuto alla maggior parte del pubblico. ( prodotto agroalimentare toscano PAT ( art. 8  Dlgs 173/98 ). La pera picciòla  si trova bene con i prodotti locali con cui convive:  con la carne chianina e  maremmana e con la carne di maiale Cinta senese. Risalta alcuni piatti tipici come pici, tortelli, formaggi e derivati dalle castagne e   prodotti artigianali ad alto valore tradizionale, come l’agresto e il mosto cotto.
L’agresto è un succo acido (per la presenza di acido tartarico e malico) che si ricava da uve non mature, usato talora come aceto e il mosto cotto è prodotto parzialmente caramellizzato ottenuto mediante eliminazione d’acqua per riscaldamento dal mosto o dal mosto muto.

da: (Augusto De Bellis, 18/19- ottobre /2008, Atti del Convegno)

La pera picciola è un frutto quasi dimenticato dalla cultura botanica, sopravvissuto solo alla perspicacia dell’uomo di una piccolissima area amiatina come la striscia pre-boschiva che va da Abbadia San Salvatore a Vivo d’Orcia.
La sua importanza nell’economia famigliare è stata notevole specialmente nel passato quando i montanari impararono ad includere fra le loro scarse risorse alimentari autunno-invernali anche questo particolare frutto.
La riscoperta culturale della pera picciola proprio quando il progresso, il miglioramento socio-economico e la grande disponibilità di nuovi alimenti per la popolazione stava portando all’abbandono definitivo della sua coltivazione, è stata possibile proprio perché il suo utilizzo non era ancora scomparso dal ricordo almeno dei più maturi

da: https://sites.google.com/site/gruppomisteroamiata/natura/la-pera-picciola   si legge:

La pera picciola è un prodotto raro, peculiare del Monte Amiata, catalogata dal botanico Augusto De Bellis come Pyrus communis var. Achras-Gaertner e dal 2009 inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della regione Toscana (D. Lgs. 173/98). L’unico documento che trattava di questo frutto era l’Enumeratio quarundam rariorum planturum del botanico del XVIII secolo Pier Antonio Micheli conservato presso l’Università botanica di Firenze. Così viene descritta: “ Picciolona: Pyrus fructus estivo, globoso, sessile, subflavo, maculeo vel libureo griseis compresso, pediculi longo, il frutto è alto poco più di un’oncia e mezzo largo, dalla parte di sotto chiatto cioè piano e nel mezzo concavo, dalla parte di sopra tondo, ma nell’estremità un pochino eccitamente appuntato, dove termina in un picciolo lungo due oncie e poco più o poco meno; il colore è verde chiaro , tutto chiazzato di macchioline ineguali di color bigio, le quali core lo rendono  un poco ruvidetto al tatto, ambedue l’estremità del frutto sono macchiate, più d’ogni altra parte di colore. Il sapore non è dispiacevole, ma poco dolce, essendo oltre di ciò la sua polpa granellosa umida. A 20 di Agosto, senza nome, dal fruttivendolo di S. Spirito e matura e ingiallita a 15 di 7bre in Mercato”
La pera picciòla, appartiene alla famiglia delle rosacee genere Pyrus, specie communis, secondo De Bellis (2008) var. achras (Gaertner), la quale avrebbe una stretta parentela con un’altra specie spontanea: il Pyrus nivalis Jacq., che occupa un areale di vegetazione limitato all’arco alpino e con la quale con la quale condivide molti aspetti morfologici, come la dimensione, la lunghezza del peduncolo e l’altimetria. L’autore ipotizza che il pero picciòlo sia una specie pura di cui è stato ricostruito un taxon abbandonato da anni dai botanici attuali, forse perché la specie si è estinta sul resto del territorio nazionale o comunque non più rinvenuta.  (…),
Forse il nome deriva dal fatto che è una pera piccola. Ha una maturazione  invernale e data la sua tardiva epoca di maturazione, il suo consumo era associato a quello della castagna, altra importante risorsa alimentare, assieme alla quale veniva bollita, divenendo mangiabile e gradevole. A partire dagli anni Cinquanta, si sono diffusi altri metodi di trasformazione e conservazione della pera picciòla destinati all’uso domestico, come il liquore (Ratafià d’autunno) e le pere picciòle sciroppate alla vaniglia. la pera picciòla può essere usata come antipasto insieme a formaggio, miele, ; nell’impasto dei tortelli o dei ravioli, sulle insalate affettate o a dadi con la panna.

Il ratafià di pera picciòla
Per  ratafià si deve intendere il liquore a base di frutta, purea di frutta o succhi di frutta, l Ratafià di Pera Picciola è un prodotto naturale a base di polpa di pera picciola omogeneizzata. Il profumo è del melograno, rafforzato dalla buccia di arancio. Si abbina molto bene a dolci asciutti ma non secchi come crostate  o torte con pan di spagna (da: Lombardi e Visconti sas – Abbadia San Salvatore).

La via della semplicità e dell’umiltà
Ritorniamo alla semplicità e all’umiltà ( e posso dire che la pera picciòla  rappresenta la sintesi di queste due qualità degli uomini forti e liberi). Essa ( come la semplicità e l’umiltà)  è rara e buona.
 Rara è la semplicità, rarissima l’umiltà.  Non voglio fare un discorso morale. Purtroppo in questo mondo contemporaneo  l’orgoglio è al primo posto, l’arroganza fa da padrone,  il narcisismo si annida dovunque e l’avere è il desiderio di chiunque vuole emergere e possedere.  Nonostante ciò non perdiamo la calma. Se vuoi vivere  hai necessità ( non solo bisogno)  di coltivare  e alla fine “possedere” la semplicità e l’umiltà. Qualsiasi cammino di crescita è impossibile senza la semplicità e l’umiltà.   Esse sono due qualità psicologiche straordinarie e le uniche qualità che ti portano  alla vera consapevolezza e in questo modo godere il piacere della vita. Non a caso le fondamenta di ogni viaggio interiore e di crescita si basano  sul presupposto che ognuno di noi è responsabile al 100% dei problemi di cui soffre. E’ inutile cercare negli altri o nel mondo esterno  le proprie difficoltà. Esse si annidano tutte nel nostro mondo interno. So benissimo che è un concetto  di difficile digeribilità e che nemmeno l’amaro più forte e più prezioso  riesce  a far assorbire  totalmente. Noi siamo parti e frammenti dell’universo. Il pensiero crea la realtà e ogni cosa che appare, che esiste. Questo spiega che in qualche modo, se esiste quella determinata realtà è perchè io stesso ho permesso che fosse così. E’ più facile fare la vittima, è molto comodo colpevolizzare gli altri, è estremamente  ragionevole prendersela con l’ambiente, con l’altro, con lo stato, contro chiunque che secondo noi ci fa soffrire. Essere consapevoli ed accettare che siamo responsabili per tutto ciò che accade è il primo passo per un cambiamento profondo. in pratica abbiamo non solo scoperto ma anche riconosciuto la nostra vera essenza. La semplicità e l’umiltà sono le “ armi”  di un uomo libero. E se tu sei libero tutto è possibile. Se non sei più prigioniero dei vincoli del passato e dalle aspettative del futuro tu hai il potere   nel presente e del presente e puoi sostituire qualsiasi  pensiero limitante con  pensieri più creativi e più  produttivi.

dicembre 26, 2013autore Angelo Vigliotti
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