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Omeopatia pediatrica

Alimentazione e tumore: suggerimenti

Alimentazione e tumore

Una alimentazione sana può contrastare con efficacia la diffusione delle cellule tumorali creando un terreno sfavorevole alla loro sopravvivenza e in più una dieta corretta riduce nel tempo le recidive. Una mia amica, da poco operata da tumore,  mi ha chiesto come si doveva muovere nel campo dell’alimentazione. Ciò che le ho consigliato  l’ho riporto in questa breve riflessione basata  sulla letteratura scientifica internazionale. Poche cose ma spero comprensibili. In futuro approfondirò il tema degli integratori.

 

Alcuni principi fondamentali

Per cercare di stare bene e non avere ricadute come per fronteggiare  e contrastare gli effetti collaterali della terapia, bisogna ritornare al “ triangolo del benessere” con i suoi tre lati:  (1) alimentazione (lato biochimico-metabolico);  (2) attività motoria, (lato strutturale-organico -fisico);  (3) gioia di vivere con sano ottimismo (lato psicologico-mentale/emotivo). Nell’equilibrio  e nella dinamica di queste tre dimensioni c’è il superamento delle difficoltà oncologiche. Ormai c’è una quasi omogeneità scientifica internazionale sulle cose da fare. Riporto una sintesi di ciò che è affermato da diversi istituti scientifici italiani e associazioni mondiali tra cui: Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), Fondazione Veronesi per il progresso delle scienze, Istituto Europeo di Oncologia, Fondo Mondiale per la ricerca sul cancro. Riporto, poi, in sintesi, il pensiero di Philippe LAGARDE Specialista in oncologia università di Parigi e Direttore del riparto di oncologia Centro SH San Marino che afferma:

I  fondamenti dell’alimentazione anti-cancro riposano su due principi:

– ridurre l’apporto delle sostanze che favoriscono la degenerazione cellulare e la crescità della cellula tumorale.

– detossificare l’organismo in quanto la ricerca scientifica ha dimostrato che l’aumento dell’inquinamento intra ed extra-cellulare è la causa principale della genesi dei tumori ma anche delle altre malattie gravi

La cellula maligna é una « super » cellula impressionante di « intelligenza » e dotata di multiple e diverse capacità. La prima domanda che logicamente dobbiamo fare é che la cellula tumorale per vivere, crescere e moltiplicarsi ha bisogno: 1- Ossigeno . 2- Zuccheri 3-Poliammine 4- Fattori di crescita 5- Tante altre cose che conosciamo male o che ignoriamo ancora.

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dicembre 11, 2016autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

Faringotonsillite acuta: le 5 cose da non fare nel bambino

Premessa

Riporto un lavoro  sulla faringotonsillite acuta molto importante e interessante per tutte le famiglie interessate al problema di questa infezione della gola  perché hanno bambini e bambine affetti da questa patologia. Ringrazio la Prof.ssa Chiappini Elena che mi ha consentito di pubblicare integralmente l’articolo ripreso dalla rivista della SIPPS  (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale).

Chiappini E,1 Bortone B,1 Di Mauro G,2 Esposito S,3 Galli L,1Landi M,4 Marchisio P,3 Marseglia GL,5 Novelli A,6 Principi N,7 de Martino M8 per il Panel delle Linee Guida Italiane per la Gestione del Bambino con Faringotonsillite acuta

1 SODc Malattie Infettive Pediatriche; Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze, AOU Meyer, Firenze;  – 2 Presidente Nazionale Società Italiana di Pediatri Preventiva e Sociale (SIPPS) – 3 UOSD Pediatria ad Alta Intensità di Cura Università degli Studi di Milano-F ondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano; – 4 Pediatra di famiglia ASL TO 1 – Torino Collaboratore di ricerca allergologia e pneumologia pediatrica CNR Palermo;-   5 Clinica Pediatrica Università di Pavia; – 6 Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze, Sezione Farmacologia, Firenze; –  7 Dipartimento di Scienze Materno Infantili Università di Milano Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena; 8 Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze, AOU Meyer, Firenze

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dicembre 11, 2016autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

Dolci e canzoni di natale: attenzione ai carboidrati.

 

Premessa

Gli zuccheri (carboidrati) forniscono ciurca 4 kcal/kg,  essi rappresentano l’energia per il nostro organismo e rappresentano i componenti più importanti per la nostra alimentazione ( oltre il 50%)  Si dividono in zuccheri semplici ( monosaccaridi) come lo zucchero bianco,di canna e miele. Vengono assorbiti rapidamente e nell’alimentazione non dovrebbero superare il 15% del totale. Poi ci sono gli zuccheri complessi ( disaccaridi, polisaccaridi) presenti nel pane, pasta che hanno un assobimento più lento e la a loro energia  è disponibile in modo più graduale. Circa il 45% dell’alimentazione dovrebbe derivare dagli zuccheri complessi. In totale i carboidrati dovrebbere essere  sul 50 – 55%. La dieta mediterranea prevede un apporto glucidico variabile tra il 55 ed il 65% dell’apporto calorico giornaliero cercando di limitare il più possibile il consumo di carboidrati semplici Nei ragazzi sportivi è bene distingure tra coloro che fanno sport di resistenza (ciclismo, marcia, sci di fondo, corsa ecc.)   o  di potenza. Se nei primi l’apporto quotidiano consigliato è pari al 55-65% dell’energia totale (a seconda della frequenza e della durata degli allenamenti) nei secondi è bene rimanere negli intervalli consigliati per la popolazione sedentaria (50-55%) aumentando, caso mai, l’apporto proteico.I carboidrati non vanno demonizzati. Sia la  la WHO (World Health Organization),che  la FAO, e  l’ IOM (Institute of Medicine), nelle linee guida americane-europee-italiane consiglia un gusto ed equilibrato apporto di carboidrati  per una sana alimentazione. D’altronde le popolazioni al mondo più sane e longeve, introducono circa il 60 di calorie sotto forma di carboidrati. Pewr l’indice glicemico bisogna stare attenti agli zuccheri semplici. Nella dieta mediterranea l’olio di uliva usato come condimento abbassa ulteriormente l’indice glicemico.  Ricordo  che nella “vera” dieta” mediterranea i carboidrati sono soprattutto forniti dai cereali e dai legumi, sotto forma di carboidrati complessi; le proteine sono in buona parte di origine vegetale invece che animale; anche i grassi sono in buona parte di origine vegetale, con un rapporto tra acidi grassi saturi e mono/poliinsaturi più basso che nei paesi nordici.

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Nella PAT si fa riferimento ai prodotti della regione Toscana Al primo livello troviamo frutta e verdura importanti per l’apporto di vitamine e di fibre (consumiamo almeno 5 porzioni al giorno), ricordiamo la mela rugginosa della Valdichiana, il pomodoro costoluto fiorentino, la cipolla di Certaldo, il melone della val di Cornia per fare un esempio delle decine di qualità ortofrutticole coltivate in Toscana. Se vogliamo seguire la dieta mediterranea dobbiamo poco e bene.  Molti dietologi dicono che non è saziante e fa ingrassare.  E’ falso! Bisogna mangiare bene, in modo variato e  masticare bene (bocconi piccoli, inghiottire il cibo quando è quasi liquido, non correre ed essere voraci, rallentare il ritmo, ogni boccone dovrebbe essere masticato almeno trenta volte). In questo modo evitiamo tanti priblemi digestivi come il reflusso, la  cefalea, l’  insulino resistenza e rallentiamo gli attacchi di fame.

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dicembre 9, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Il triangolo del benessere

 Vivere a lungo, vivere bene

E’ bello vivere a lungo ma è più importante vivere bene. Per vivere meglio e più a lungo bisogna rifugiarsi  nella geometria del triangolo in modo da seguire uno stile di vita basato sull’alimentazione corretta (1), sull’attività fisica moderata ma costante (2) e sulla gioia interiore di vivere il piacere della vita (3).

triangolo

Alimentazione

(primo lato del triangolo)

Ormai è scientificamente accertato che il 30% dei tumori deriva da una alimentazione scorretta. In più l’obesità e il sovrappeso reappresentano un rischio per malattie croniche e degenerative (malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica). Si può dire con tranquillità che oltre il 50% delle malattie derivano da uno stile alimentare non corretto. Riporto alcuni consigli dell’Istituto Europeo di Oncologia:

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dicembre 6, 2016autore Angelo Vigliotti
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Stile di vita alimentare

Divezzamento: linee guida del Ministero della salute – 2016

Corretta alimentazione ed educazione nutrizionale nella prima infanzia
F.A.Q.

A) Cos’è il divezzamento?
Con il termine divezzamento (più propriamente avvio dell’alimentazione complementare) si intende il passaggio da un’alimentazione esclusivamente lattea ad un’alimentazione semi-solida e poi solida, caratterizzata dalla progressiva introduzione dei cosiddetti “alimenti complementari”, cioè alimenti diversi dal latte.
Questo passaggio deve avvenire nel momento in cui l’alimentazione lattea, da sola, non è più
sufficiente a soddisfare le richieste nutrizionali del lattante, soprattutto per quanto riguarda l’apporto di energia, proteine, ferro, zinco e vitamine. Non esiste un momento preciso e uguale per tutti i lattanti in cui iniziare il divezzamento: il timingadatto per l’introduzione dei primi cibi diversi dal latte dipende da numerose variabili individuali, tracui le specifiche esigenze nutrizionali, lo sviluppo neurofisiologico e anatomo-funzionale, lacrescita staturo-ponderale, il rapporto mamma-bambino, le esigenze specifiche della mamma e ilcontesto socio-culturale.
Sebbene il timing del divezzamento sia individuale, si cerca comunque di identificare approcci
condivisi a livello della popolazione generale, rappresentata dai lattanti nati a termine, normopesoe in buona salute.I diversi Organismi e Società scientifiche internazionali si esprimono in modo abbastanza concordesul momento di inizio del divezzamento:

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dicembre 3, 2016autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

100 anni perduti: il pleiomorfismo

Introduzione

Spesso la vita esistenziale è bloccata da una teoria dominante. Louis Pasteur, teorico del “monomorfismo” affermò che batteri e vius specifici, danno luogo a malattie specifiche. Questo paradigma fu accettato dalla medicina ufficiale dominante e per oltre 100 anni ci sta perseguitando. Bisogna ringraziare un altro  scienziato francese  Antoine Bechamp, (Bassing, 16 ottobre 1816 – Parigi, 15 aprile 1908) medico e chimico che ebbe l’intuizione del “pleiomorfismo” secondo cui, la materia può assumere forme e  funzioni differenti. Bechamp sosteneva “ essenzialmente che i batteri cambiano forma e non sono la causa, ma piuttosto il risultato, della patologia, provenendo da tessuti piuttosto che da un germe di forma costante. Questa è stata anche chiamata la teoria della patologia cellulare, in quanto si ritiene che i batteri-spazzini provengano da ciò che egli chiamava “microzimi”. “Micro” con riferimento alle dimensioni e “zimi” con riferimento a una classe speciale di enzimi immortali. Egli postulò che questi microzimi fossero normalmente presenti nella materia (compresi i tessuti) e che avessero la capacità di dare la vita o la morte, a seconda del terreno cellulare” ( fonte: wikipedia).

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dicembre 2, 2016autore Angelo Vigliotti
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Modus Operandi

Il Dott. Vigliotti non dà terapie a distanza. Risponde solo per consigli e ogni suggerimento deve essere filtrato e supervisionato dal medico curante o dal pediatra di famiglia e non accettato passivamente.

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