Premessa
Secondo il vocabolario Treccani l’anarchia si definisce come “ mancanza di governo, sia per assenza di un valido potere a causa di rivoluzioni, sia per inefficienza dell’esercizio del potere da parte di coloro che ne sono investiti”. Via Pistoese a Prato è una scuola continua e manifesta di questo ideale storico e politico. Stamani mentre ero intento a riempire il serbatoio della macchina alla Shell di Via Pistoiese, ecco una auto sfrecciare nello spazio riservato a fare rifornimento senza fermarsi e subito girare in via dei Gobbi. Incredibile! Poteva succedere un incidente. E’ uno spazio (seppure privato) in cui anche una macchina dovrebbe camminare a passo d’uomo.
Mancanza di rispetto delle norme più elementari: circolazione dei veicoli a velocità personalizzata, gente in bici controsenso, difficoltà a camminare sui marciapiedi,, mancanza di igiene, odori nausenti da alcune abitazioni, e poi ci sono le cose insolite tra cui: lavoro in nero, movimenti notturni inconsueti presso negozi di commercianti, lavoro in un giorno non lavorativo come la domenica, si vedono persone camminare in bici senza nemmeno un segnale luminoso. Mi fermo qui…..
L’inconscio delle istituzioni
La sfera dell’attività psichica che non raggiunge la soglia della coscienza viene chiamato inconscio. Freud lo studiò in 40 anni della sua vita e ne fece uno dei fondamenti della psicanalisi. Nel 1917 così si esprime: “ probabilmente pochissimi uomini hanno compreso che ammettere l’esistenza di processi psichici inconsci significa compiere un passo denso di conseguenze per la scienza e per la vita. Affrettiamoci comunque ad aggiungere che un tale passo la psicoanalisi non l’ha compiuto per prima. Molti filosofi possono essere citati come precursori, e sopra tutti Schopenhauer, la cui volontà inconscia può essere equiparata alle pulsioni psichiche di cui parla la psicoanalisi (in Opere, vol. VIII, pagg. 663-664, Boringhieri, Torino, 1967-1980)”.
Jung fece un passo ulteriore nello studio analitico e parlò di inconscio personale (simile a quello freudiano) e inconscio collettivo. L’inconscio collettivo, secondo Jung, rappresenta un contenitore psichico universale, vale a dire quella parte dell’inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani. Esso contiene gli archetipi, cioè le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture. Gli archetipi esisterebbero prima dell’esperienza e in questo senso sarebbero istintivi.
A mio modesto parere c’è anche l’inconscio cosmico, quella vibrazione interiore che ci unisce al mondo delle stelle, delle galassie e dei buchi neri.
Perché è così importante parlare di questi tre tipi di inconscio ? perché il Comune di Prato li utilizza tutti al massimo grado. Sappiamo che la nostra vita vive nell’inconscio. Nelle principali situazioni del quotidiano, la coscienza dipende dall’inconscio. In via Pistoiese succedono cose da fa rabbrividire. Si passa di notte e si vedono lavori di va e vieni in alcuni negozi, personalmente ho visto sacchi portati vicino a contenitori per il vetro con tranquillità assoluta e alcune vie laterali ormai sono prive di decoro. Durante il giorno non c’è modo di viaggiare né a piedi né in auto, però fortunatamente si viaggia lo stesso. C’è mancanza di rispetto per le regole, macchine posteggiate a casaccio e nonostante che da alcuni mesi sia iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti c’è ancora disordine e sporcizia. Molti lavorano fino a notte fonda senza limiti di orario. A volte c’è qualche portone aperto e con amarezza si vedono gli operai che lavorano in un cumulo di caos da far tremare le vene e i polsi. Sembra di ritornare ai primi tempi della rivoluzione industriale quando era normale lavorare 12 ore al giorno. E ci sono voluti 100 anni di battaglie per arrivare a un orario ragionevole di lavoro.