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Omeopatia pediatrica

Streptococco: quo vadis?

Introduzione

Ho parlato diverse volte delle infezioni da streptococco (rimando per alcuni approfondimenti ad articoli precedenti sempre su questo sito).. Alcuni bambini fanno cicli e cicli di terapia antibiotica. Secondo il protocollo classico. Quando deve intervenire l’omeopatia.? prima possibile, direi almeno  dopo una terza infezione da streptococco documentata da tampone positivo e da esame del sangue (emocromo, PCR, VES, titolo ASLO, streptozyme, dosaggio delle immunoglobuline e EBV, CMV, anti –Dnasi).     Se il tampone è negativo è inutile prescrivere antibiotici ( ed è anche dannoso). Il titolo ASLO anche alto, se non è accompagnato da indici di infiammazione positivi implica soltanto che il soggetto ha preso lo streptococco. Se sta bene non ha bisogno di terapia. Ecco allora l’utilizzo dell’omeopatia nei bambini che frequentano la comunità, nei soggetti vulnerabili, in coloro che si ammalano di tonsilliti recidivanti anche virali. Ritorno sulla terapia dello streptococco per evitare o ridurre l’intossicazione da farmaci nei bambini e cercare non una via alternativa ma complementare alla terapia  che giustamente il pediatra di famiglia  prescrive per il benessere del bambino.

Il protocollo terapeutico è semplice. Oggi riporto uno schema molto facile da seguire

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ottobre 31, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Autunno/inverno omeopatico: alcuni rimedi, grandi risultati

 

Introduzione

Il ritmo delle stagioni è inesorabile e dopo l’ondata di caldo estivo, ecco l’autunno.  Le foglie cadono, gli alberi si spogliano, il clima cambia. Le meteoropatie per i soggetti sensibili sono in agguato. Ci può essere anche caldo ma di mattino è fresco, per cui il calore e il freddo sono contrastanti e ci si può ammalare con più facilità (raffreddpre, tosse, sindrome catarrale, mal di gola, ecc.). Le tartarughe vanno in letargo. I bambini iniziano a entrare in comunita (scuola nido, scuola materna e così via) e iniziano le epidemie di comunità ricorrenti (sindromi di raffreddamemnto, febbri, sindromi respiratorie con tosse e sindromi gastroenteriche). Alcuni virus sono favoriti dal vento, dall’umidità, e una volta che si è infettati, l’infezione diventa contagiosa. E poi arriva l’inverno. La situazione non è piacevole: più freddo, più buio, e  tra dicembre e gennaio c’è l’epidemia influenzale. L’autunno può portare a un senso di melanconia (cambiano gli odori, i sapori, i colori), l’inverno (aumento del buio, del freddo e di un so che nell’animo) porta a  a un senso di apatia, spossatezza, stanchezza, astenia. E’ come se ci fosse una crisi  nel sistema psico-neuro-immuno-endocrinologico. Al di là dei rimedi omeopatici che fra poco vedremo c’è lo stile di vita che è importante e fondamentale (aria aperta e fare qualche passeggiata a fine mattinata e nel primo pomeriggio se non piove, alimentazione adeguata, ritmo più lento ed evitare tutti i fattori di stress). L’autunno richiama a un senso di intimità, l’inverno a un senso di rilassamento. Bisogna avere più spazio e tempo per noi stessi. Dobbiamo volerci bene.

Non dimenticare nell’alimentazione i 10  frutti dell’autunno: melograno (antiossidante);  mele (vit. B1, B2, C, PP);  pera (zuccheri semplici senza mettere a rischio la linea); uva (minerali e vitamine); caco (concentrato di energia); arance e mandarini (vit. C); kiwi (vit.C ), castagne (fonte importante di sali minerali, contengono il 7% di proteine, il 9% di lipidi e l’84% di carboidrati). Come tutti gli alimenti di origine vegetale, le castagne sono prive di colesterolo. 100 grammi di castagne (parte edibile) forniscono 81 mg di fosforo, 30 mg di calcio, 0,9 mg di ferro e 395 mg di potassio. Il corbezzolo (Vit. E e disinfettante) è  il frutto della mia infanzia che non ho mai dimenticato. Infine vorrei ricordare le “giuggiole”. Le giuggiole sono ricche di vit. A e C, ferro, calcio e zuccheri ( possono essere paragonati ai fichi e ai datteri). E poi come verdure:  broccoli, carciofi, zucca e le verdure a foglia verde, come gli spinaci, le bietole e le verze,e il radicchio che sono un vero e proprio serbatoio vitaminico e di minerali. E’ utile tornare ai tempi  di un buon equilibrio dinamico tra i vari macronutrienti:  pasta e legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli). Non dimenticare almeno una volta la settimana  un piatto di funghi. Appena svegli a digiuno si può bere acqua tiepida-calda con un un po’ di succo di limone. In inverno si può seguire lo stesso schema d’autunno  ma si possono aggiungere  alimenti più specifici e anche spezie per aumentare le difese del bambini. Ricordo la curcuma, la barbabietola, i frutti di bosco (soprattutto mirtilli),il frutto della passione, il mapo (mandarino-pompelmo) e per contrastare la stanchezza mangiare noci, nocciole, arachidi, anacardi (ricche di serotonina).  Un cucchiaino di olio di semi di lino al giorno (omega 3) nei bambini (forse e senza forse) conviene darlo. Nei bambini vegetariani è fondamentale.

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ottobre 31, 2017autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

Prevenzione dell’obesità infantile

Introduzione

 Europa 16 giugno 2017.      Sovrappeso e obesità infantile sono i due temi discussi durante la riunione del Consiglio europeo del 16 giugno 2017. L’incontro è stato l’occasione per ricordare l’impegno europeo sul tema (il Consiglio sin dal 2000 rimarca l’importanza di promuovere stili di vita salutari) e citare tutte le politiche e i piani d’azione intrapresi nel tempo, tra cui lo “EU Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020” che riconosce l’importanza, in ambito sanitario, della promozione della salute e prevenzione. I dati che emergono in Italia dall’indagine condotta da “okkio alla salute”  su  oltre 48.400 genitori e 48.900 bambini coinvolti in oltre 2600 classi di tutto il territorio nazionale   ( 2016) parlano chiaro: da un’analisi dei risultati, presentati il 4 maggio 2017 al ministero della Salute, emerge che il 21,3% dei bambini partecipanti è in sovrappeso mentre il 9,3% risulta obeso. La situazione  attuale è in netto peggioramento!

 

Spunti di prevenzione

Mi piace riportare integralmente quest’articolo elaborato dalla SIEDP ( Diabetologia pediatrica) che può essere un buon inizio di riflessione per pediatri e genitori, per evitare questo dramma  della società contemporanea.( Fonte:)http://www.siedp.it/pagina/653/prevenzione+dell%27obesita

QUALI SONO I PROTAGONISTI DELLA PREVENZIONE ?

L’obesità è una patologia multifattoriale per cui un intervento preventivo deve essere attuato su tutti i fattori causali per modificare i determinanti ambientali e sociali.
Le azioni di prevenzione devono essere multicomponenti e caratterizzate dalla intersettorialità con la costruzione di accordi e alleanza tra le Aziende sanitarie e i partners della comunità locale (amministrazione comunale, scuola, associazioni sportive, associazioni di produttori e distributori di alimenti, ditte di ristorazione collettiva).
Le azioni di prevenzione primaria devono iniziare a partire dalla gravidanza, con i percorsi nascita dei Consultori familiari, estendendosi in età prescolare e scolare a livello individuale, con i pediatri, nutrizionisti e endocrinologi, e a livello collettivo con il Dipartimento di Prevenzione SIAN, la scuola, gli insegnanti, i genitori.


QUALE PREVENZIONE IN GRAVIDANZA?

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ottobre 8, 2017autore Angelo Vigliotti
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Grafologia disegno e scrittura

Autismo: disegno e scrittura di un bambino di 7 anni

Introduzione

L’autismo è un disordine cerebrale complesso che coinvolge molti aspetti dello sviluppo del bambino, incluso il modo di parlare, di giocare e di interagire. Dalla nascita in poi il bambino raggiunge  e sviluppa abilità fisiche, capacità sociali e comunicative. Considerando  che ogni bambino è unico, non tutti i  bambini raggiungono alcune abilità nello stesso periodo. Tuttavia se c’è un pò di ritardo il bambino va tenuto sotto osservazione. Prima si fa diagnosi dello spettro autistico,  prima si interviene e migliore sarà il futuro del bambino. Riporto i criteri diagnostici dello spettro autistico del DSM5, i campanelli d’allarme nel periodo infantile e alcuni disegni e scrittura di un ragazzo di 7 anni a cui è stato fatto diagnosi verso i 5 anni, per un motivo di riflessione

Definizione

Fonte: http://www.angsalazio.org/faqs/come-e-definito-lautismo-in-dsm-v/

CRITERI DIAGNOSTICI DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO DSM-V

  1. A. Deficit persistente della comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti, come manifestato dai seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato:
  2. Deficit della reciprocità socio-emotiva, che vanno, per esempio, da un approccio sociale anomalo e dal fallimento della normale reciprocità della conversazione; a una ridotta condivisione di interessi, emozioni o sentimenti; all’incapacità di dare inizio o di rispondere a interazioni sociali.
  3. Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali per l’interazione sociale, che vanno, per esempio, dalla comunicazione verbale e non verbale scarsamente integrata; ad anomalie del contatto visivo e del linguaggio del corpo o deficit della comprensione e dell’uso di gesti; a una totale mancanza di espressività facciale e di comunicazione non verbale.
  4. Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni, che vanno, per esempio, dalle difficoltà di adattare il comportamento per adeguarsi ai diversi contesti sociali; alle difficoltà di condividere il gioco di immaginazione o di fare amicizia; all’assenza di interesse verso i coetanei.

Specificare la gravità attuale: Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione sociale e sui pattern di comportamento ristretti, ripetitivi (vedi tabella dei livelli di gravità).

  1. B. Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi, come manifestato da almeno due dei seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato:
  2. Movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi (per es., stereotipie motorie semplici, mettere in fila giocattoli o capovolgere oggetti, ecolalia, frasi idiosincratiche).
  3. Insistenza nella sameness (immodificabilità), aderenza alla routine priva di flessibilità o rituali di comportamento verbale o non verbale (per es., estremo disagio davanti a piccoli cambiamenti, difficoltà nelle fasi di transizione, schemi di pensiero rigidi, saluti rituali, necessità di percorrere la stessa strada o di mangiare lo stesso cibo ogni giorno).
  4. Interessi molto limitati, fissi che sono anomali per intensità o profondità (per es., forte attaccamento o preoccupazione nei confronti di soggetti insoliti, interessi eccessivamente circoscritti o perseverativi).
  5. Iper- o iporeattività in risposta a stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente (per es., apparente indifferenza a dolore/temperatura, reazione di avversione nei confronti di suoni o consistenze tattili specifici, annusare o toccare oggetti in modo eccessivo, essere affascinati da luci o da movimenti).

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ottobre 4, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Un autunno –inverno in compagnia dei Sali di Schussler

Introduzione

In alcuni soggetti è utile  prevenire le sindromi influenzali e parainfluenzali con i Sali di Schussler.

Una terapia biochimica che io consiglio  a coloro che si ammalano di catarri  ricorrenti

schussler-1

schussler-2

Nella terapia preventiva è utile avere a disposizone i 3 Sali della infiammazione (il n° 3 infiammazione acuta; il n° 4, secrezioni catarrali; il n° 6,  catarro cronico,) nei tre stadi flogistici irritativi.

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ottobre 1, 2017autore Angelo Vigliotti
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Modus Operandi

Il Dott. Vigliotti non dà terapie a distanza. Risponde solo per consigli e ogni suggerimento deve essere filtrato e supervisionato dal medico curante o dal pediatra di famiglia e non accettato passivamente.

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