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Omeopatia pediatrica

Alopecia areata nei bambini: approccio integrato e omeopatia di risonanza

Introduzione

L’alopecia areata, chiamata in passato Area Celsi è una patologia in cui la repentina caduta dei capelli, o di altri peli del corpo, si manifesta tipicamente a chiazze glabre o aree, da cui il nome. Solitamente le prime chiazze si manifestano nel cuoio capelluto e, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente, senza mostrare segni di cicatrici. Nell’1% circa dei casi la patologia può estendersi all’intero cuoio capelluto (alopecia totale, AT) o a tutto il corpo (alopecia universale, AU) con la totale perdita di tutti i peli del corpo. Questa patologia era già conosciuta ai tempi degli antichi egizi. Presento alcune immagini dell’alopecia parziale al cuoio capelluto.

Alo-1

Cause della caduta dei capelli e possibili rimedi ( Fonte: http://alimentazionebambini.e-coop.it/)

La caduta dei capelli può essere causa da:  fattori genetici, un diverso ritmo luce-buio causa di cambiamenti ormonali, ma anche fattori e squilibri alimentari che influenzano il ciclo vitale del capello, stress e alterazione dell’ equilibrio psico-neuro-endocrino immunologico e metabolico.. Il capello ha un suo ciclo vitale, che è composto essenzialmente da tre fasi:

  • Anagen: fase di crescita del capello
  • Catagen: fase di involuzione, dura circa 3 settimane
  • Telogen: fase di riposo, il capello rimane attaccato ancora per qualche mese (2-3) e poi cade, dopodiché il bulbo rientra in fase anagen

Quello della caduta dei capelli sembrerebbe un problema sostanzialmente dell’età adulta, ma in realtà alcuni dati indicano che già dall’età neonatale ci possono essere dei disturbi tricologici, ad esempio 1 neonato su 5 va incontro, nei primi 2-3 mesi di età, a una forma di alopecia soprattutto in zona occipitale. Inizialmente, si credeva che questa forma di alopecia neonatale fosse dovuta all’azione meccanica del cuscino, ma poi in studi successivi si è visto che anche neonati che dormivano in altre posizioni andavano incontro a questa problematica. Dal punto di vista embriologico si è scoperto che i primi follicoli dei capelli si sviluppano a partire già dalla 9a settimana di gestazione, e che a circa 20 settimane il cuoio capelluto è del tutto completo. Nel pancione i capelli restano nella fase attiva (anagen), ma vanno incontro alla fase di quiescenza (telogen) in prossimità del parto. Questi capelli sono quindi destinati comunque a cadere dopo la nascita, e l’azione meccanica del cuscino accelera solo il processo, ma non ne è causa. Generalmente i bambini, anche i più grandicelli, hanno una chioma folta e sottile ma raramente i capelli cadono in eccesso.

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luglio 31, 2018autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

Il microbiota intestinale: benessere vitale del bambino

Introduzione

Il microbiota intestinale è uno degli elementi fondamentali di tutto l’ecosistema intestinale che comprende tre componenti fondamentali:

1.- barriera intestinale

2.-la struttura neuroendocrina ( secondo cervello)

3.-  il microbiota

Cercherò di spiegare passo dopo passo  questi tre elementi per avere alla fine ( spero) una idea chiara dell’importanza fondamentale del microbiota.

  1. – La barriera intestinale ( fonte della spiegazione e delle immagini: http://www.benesserelongevitasalute.it/2017/04/15/la-barriera-intestinale)

Micro - 1

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luglio 30, 2018autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Pedofilia: un prete, 70 anni e una bambina

Introduzione

Sono un credente  (e mi ritengo fortunato che mia madre  mi abbia trasmesso una fede abbastanza autentica)) e mi spiace fare questa riflessione su un avvenimento accaduto  pochi giorni fa  nel Comune di Calenzano, vicino Prato, dove io vivo e lavoro. In realtà non leggo giornali, non seguo la Tv e non vedo in internet i fatti quotidiani, almeno per una settimana al mese…. Per disintossicarmi, depurarmi e recuperare una mente libera, passionale e creativa, senza condizionamenti giornalistici, partitici, commerciali  e  ideologici. Quindi sono venuto a contatto con questo caso dopo alcuni giorni, leggendo il “Corriere della Sera” del 28 luglio (non comprato da me, ma preso al volo di sera prima che il giornale fosse messo come rifiuto cartaceo in un contenitore per il giorno dopo) e in particolare l’articolo di Antonio Montanaro sullla pagina del “corriere fiorentino”.

La pedofilia

La parola pedofilia, termine derivante dal tema greco παῖς (bambino) e φιλία (amicizia, affetto), indica un disturbo della preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi. Per individui adolescenti si parla invece di pederastia.   E’ una Devianza sessuale che si manifesta con azioni, ricorrenti impulsi e fantasie erotiche che implicano attività sessuali con bambini prepuberi. I soggetti che ne sono affetti, quasi sempre maschi, spesso usano la violenza e la coercizione per mettere in atto i loro impulsi, giustificando o razionalizzando i loro comportamenti in vario modo (vocabolario Treccani)

In ambito psichiatrico la pedofilia è catalogata nel gruppo delle parafilie ( DSM-5 disturbo pedofilico pag. 810 -Raffaello Cortina ed.) ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale, e consiste nella perversione sessuale da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale per soggetti che invece non sono ancora sessualmente maturi, cioè che sono in età pre-puberale. Il limite di riferimento di età varia da persona a persona poiché ogni individuo raggiunge la maturità sessuale in tempi diversi e oscilla generalmente tra gli 11 e 13 anni. Nell’accezione comune, al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino o che commettono reati legati alla pedopornografia. Questo uso del termine è inesatto e può generare confusione. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai molestatori o persone che abusano di bambini (child molester). le due categorie non sono sempre coincidenti. La pedofilia è una perversione sessuale dell’individuo o un disturbo psichico: la pedofilia in senso stretto è la deviazione della libido del soggetto, non un comportamento oggettivo. Vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia (fonte: wikipedia)

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luglio 29, 2018autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

Pancreatite acuta nel bambino

Introduzione

E’ un processo infiammatorio del pancreas, possibilmente reversibile, che spesso coinvolge i tessuti o altri organi che si trovano nelle sue prossimità. Il Pancreas è una ghiandola annessa all’apparato digerente che svolge sia una funzione endocrina producendo ormoni come l’insulina e il glucagone, che una funzione esocrina con la secrezione di enzimi coinvolti nella digestione.  L’incidenza è di circa 13 casi ogni 100.000 bambini per anno ( Fonte Ospedale bambin Gesù)

pancreas-1

Cause

La cause più frequenti in età pediatrica sono: traumi addominali,virus ( ad esempio mononucleosi, parotite) batteri (salmonella, mycoplasma, campilobacter), calcoli biliari, alcune anomalie strutturali del pancreas, l’aumento dei trigliceridi nel sangue, alcune malattie sistemiche che possono complicarsi  e una cattiva alimentazione , alcuni farmaci (tra cui il cortisone, gli estrogeni, l’azatiopirina, thiazide, diuretici). Negli adolescenti l’alcool.

La triade sintomatologica più frequente

Dolore addominale (80-95% dei casi), nause a e vomito ( 40-80% dei casi). In alcuni casi è presente versamento pleurico, febbre (20-30%9, distensione addominale, ascite, ittero. Altri sintomi: Brividi;, Sudore freddo;, Feci grandi;, Debolezza;,Perdita di peso;

La diagnosi

Si basa sulla clinica ( triade sintomatologica), analisi del sangue ( livello di lipasi ed amilasi nel sangue almeno tre volte superiori ai limiti alti dei valori normal);  ecografia ( valutazione della struttura pancreatica e la individuazione di alterazioni anatomiche quali cisti del coledoco, calcoli biliari e dilatazione e/o anomalie dei dotti dell’albero biliare e pancreatico). Inoltre con l’ecografia è possibile escludere altre cause di dolore addominale acuto come la invaginazione intestinale, il volvolo intestinale o gli ascessi intra addominali. Se si opta per la radiografia addominale si possono osserva i calcoli e il versamento pleurico. Ricordo inoltre che la TAC è l’esame di prima scelta se c’ è stato un grave traumatismo addominale.

Terapia

Nella maggioranza dei casi il digiuno e il supporto di liquidi per endovena porta alla normalità del quadro clinico. La prevenzione si basa sull’alimentazione e sul trattamento di un eventuale calcolo biliare se presente. Se tutto va bene ( il bambino deve essere ricoverato) il 5-10 giorni tutto ritorna alla normalità.

Attenzione

La pancreatite acuta  e acuta ricorrente (una volta escluse le anomalie strutturali del pancreas, cisti del coledoco ed eventuali forme infettive) può essere una complicazione della fibrosi cistica, della malattia di Kawasaki, della sindrore di Reye, dell’ iperparatiroidismo

 

luglio 27, 2018autore Angelo Vigliotti
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Divulgazione scientifica

Sindrome di Kawasaki: clinica e approfondimenti

Introduzione

La sindrome di Kawasaki o sindrome linfonodale muco-cutanea è una vasculite infantile delle arterie di media e piccola dimensione che colpisce soprattutto le arterie coronarie. È una malattia autoimmune caratterizzata da febbre prolungata, esantema, congiuntivite, mucosite, linfoadenopatia cervicale e poliartrite di gravità variabile. Se non diagnosticata in tempo può portare all’infarto del miocardio. La sindrome di Kawasaki è una patologia che colpisce prevalentemente i bambini d’età inferiore ai 5 anni con un picco al secondo anno. È diffusa in tutto il mondo con andamento endemico e riaccensioni ogni 2-3 anni e picco in inverno e in primavera. È la seconda vasculite più frequente nel bambino dopo la porpora di Schonlein-Henoch. La sindrome di Kawasaki sembra colpire in Italia 14 bambini ogni centomila e non è al momento noto se sia sempre esistita o se abbia origini più recenti. La sindrome di Kawasaki si presenta con sintomi aspecifici e molto comuni nelle malattie pediatriche e proprio per questo motivo risulta subdola e difficile da diagnosticare. Il pediatra deve sapere eseguire una diagnosi precoce e soprattutto nel più breve tempo possibile

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luglio 27, 2018autore Angelo Vigliotti
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Modus Operandi

Il Dott. Vigliotti non dà terapie a distanza. Risponde solo per consigli e ogni suggerimento deve essere filtrato e supervisionato dal medico curante o dal pediatra di famiglia e non accettato passivamente.

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