Introduzione
Sono un credente (e mi ritengo fortunato che mia madre mi abbia trasmesso una fede abbastanza autentica)) e mi spiace fare questa riflessione su un avvenimento accaduto pochi giorni fa nel Comune di Calenzano, vicino Prato, dove io vivo e lavoro. In realtà non leggo giornali, non seguo la Tv e non vedo in internet i fatti quotidiani, almeno per una settimana al mese…. Per disintossicarmi, depurarmi e recuperare una mente libera, passionale e creativa, senza condizionamenti giornalistici, partitici, commerciali e ideologici. Quindi sono venuto a contatto con questo caso dopo alcuni giorni, leggendo il “Corriere della Sera” del 28 luglio (non comprato da me, ma preso al volo di sera prima che il giornale fosse messo come rifiuto cartaceo in un contenitore per il giorno dopo) e in particolare l’articolo di Antonio Montanaro sullla pagina del “corriere fiorentino”.
La pedofilia
La parola pedofilia, termine derivante dal tema greco παῖς (bambino) e φιλία (amicizia, affetto), indica un disturbo della preferenza sessuale avente per oggetto bambini e neonati e comunque prepuberi. Per individui adolescenti si parla invece di pederastia. E’ una Devianza sessuale che si manifesta con azioni, ricorrenti impulsi e fantasie erotiche che implicano attività sessuali con bambini prepuberi. I soggetti che ne sono affetti, quasi sempre maschi, spesso usano la violenza e la coercizione per mettere in atto i loro impulsi, giustificando o razionalizzando i loro comportamenti in vario modo (vocabolario Treccani)
In ambito psichiatrico la pedofilia è catalogata nel gruppo delle parafilie ( DSM-5 disturbo pedofilico pag. 810 -Raffaello Cortina ed.) ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale, e consiste nella perversione sessuale da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale per soggetti che invece non sono ancora sessualmente maturi, cioè che sono in età pre-puberale. Il limite di riferimento di età varia da persona a persona poiché ogni individuo raggiunge la maturità sessuale in tempi diversi e oscilla generalmente tra gli 11 e 13 anni. Nell’accezione comune, al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino o che commettono reati legati alla pedopornografia. Questo uso del termine è inesatto e può generare confusione. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai molestatori o persone che abusano di bambini (child molester). le due categorie non sono sempre coincidenti. La pedofilia è una perversione sessuale dell’individuo o un disturbo psichico: la pedofilia in senso stretto è la deviazione della libido del soggetto, non un comportamento oggettivo. Vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia (fonte: wikipedia)