Orgoglio e pregiudizio
Nel vocabolario Treccani i due termini così vengono spiegati. Per orgoglio si intende una stima eccessiva di sé; esagerato sentimento della propria dignità, dei proprî meriti, della propria posizione o condizione sociale, per cui ci si considera superiori agli altri; per pregiudizio si intende una idea, una opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore. Entrambi sono alla base dell’intolleranza, entrambi sono alla base dell’odio verso l’altro ( inteso come status economico, culturale e di potere non alla pari), il diverso, l’emarginato, o verso una intera classe sociale più povera, verso un gruppo differente dall’identità maggioritaria del paese in cui si vive, partendo dal concetto “ubi maior, minor cessat). In questa logica l’orgoglio e il pregiudizo alimentano e nutrono il “plus”, il resto è “minus”.
Orgoglio / superbia
Alcuni autori parlano anche di “orgoglio sano” e lo intendono come una difesa della propria dignità, come soddisfazione di noi stessi qando abbiamo raggiunto dei risultati e anche come lotta per portareavanti una propria identità.. Questo non è orgoglio ma autostima, amor proprio basato sull’etica e sull’umiltà e sull’autodisciplina e al massimo fierezza di condurre in porto un certo tipo di comportamento.. L’orgoglio non è mai sano anche se nella lingua italiana molti usano l’aggettivo “orgoglioso” in senso lato. Esempio: sono orgoglioso di mio figlio (nel significato di essere soddisfatto, fiero di qualcuno o di qualche cosa che sia motivo di gloria e d’onore). Ma anche in questo significato “ blando” la parola ha qualcosa di nascosto dentro di sé (non bello, perché coperto da un sottile velo di narcisismo realzionale, di paragone tra persone,diabiguità nel significato). Invece di dire “sono orgoglioso “si dovrebbe dire: sono soddisfatto, sono contento, ho stima, sono fiero, ho fiducia di…
Lasciamo la parola “orgoglio” nel suo mondo, al mondo dell’ego, della superiorità, del disprezzo, dela superbia, di una sottile diffidenza verso l’altro.. . Quando la considerazione di essere superiore agli altri è radicata profondamente e si traduce in un atteggiamento di ostentato disprezzo verso gli altri “l’orgoglio” assume le sembianza della superbia, il primo vizio capitale. Mentre un uomo pieno di orgoglio si considera superiore agli altri, il superbo tendea trasformare questa superiorità in violenza con disprezzo (fisica, verbale, scritta e ideologica)... Oggi un letterato, un filosofo, un gaudente, un giornalista cosiddetto scientifico che ha presa sui mass media riesce a trasformare un vizio in virtù per cui c’è l’orgoglio sano, l’avarizia ragionevole, l’ira giusta, la gola della convivialità, la lussuria piacevole per evitare la noia, l’invidia buona (questo tipo di invidia è studiata anche in laboratorio da alcuni scienziati e sperimentati su gruppi sociali (in rapporto a un modello positivo di riferimento) e l’accidia antistess come proficuo piacere della mente e del corpo, riposo dello spirito..La “superbia” non è un vizio inventato dalla cristianità. Se noi ricordiamo la storia dei re di Roma (dalle memorie della scuola elementare) non possiamo non rammentare Tarquinio il superbo.