Introduzione
L’autismo è un disordine cerebrale complesso che coinvolge molti aspetti dello sviluppo del bambino, incluso il modo di parlare, di giocare e di interagire. Dalla nascita in poi il bambino raggiunge e sviluppa abilità fisiche, capacità sociali e comunicative. Considerando che ogni bambino è unico, non tutti i bambini raggiungono alcune abilità nello stesso periodo. Tuttavia se c’è un pò di ritardo il bambino va tenuto sotto osservazione. Prima si fa diagnosi dello spettro autistico, prima si interviene e migliore sarà il futuro del bambino. Riporto i criteri diagnostici dello spettro autistico del DSM5, i campanelli d’allarme nel periodo infantile e alcuni disegni e scrittura di un ragazzo di 7 anni a cui è stato fatto diagnosi verso i 5 anni, per un motivo di riflessione
Definizione
Fonte: http://www.angsalazio.org/faqs/come-e-definito-lautismo-in-dsm-v/
CRITERI DIAGNOSTICI DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO DSM-V
- A. Deficit persistente della comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti, come manifestato dai seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato:
- Deficit della reciprocità socio-emotiva, che vanno, per esempio, da un approccio sociale anomalo e dal fallimento della normale reciprocità della conversazione; a una ridotta condivisione di interessi, emozioni o sentimenti; all’incapacità di dare inizio o di rispondere a interazioni sociali.
- Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali per l’interazione sociale, che vanno, per esempio, dalla comunicazione verbale e non verbale scarsamente integrata; ad anomalie del contatto visivo e del linguaggio del corpo o deficit della comprensione e dell’uso di gesti; a una totale mancanza di espressività facciale e di comunicazione non verbale.
- Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni, che vanno, per esempio, dalle difficoltà di adattare il comportamento per adeguarsi ai diversi contesti sociali; alle difficoltà di condividere il gioco di immaginazione o di fare amicizia; all’assenza di interesse verso i coetanei.
Specificare la gravità attuale: Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione sociale e sui pattern di comportamento ristretti, ripetitivi (vedi tabella dei livelli di gravità).
- B. Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi, come manifestato da almeno due dei seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato:
- Movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi (per es., stereotipie motorie semplici, mettere in fila giocattoli o capovolgere oggetti, ecolalia, frasi idiosincratiche).
- Insistenza nella sameness (immodificabilità), aderenza alla routine priva di flessibilità o rituali di comportamento verbale o non verbale (per es., estremo disagio davanti a piccoli cambiamenti, difficoltà nelle fasi di transizione, schemi di pensiero rigidi, saluti rituali, necessità di percorrere la stessa strada o di mangiare lo stesso cibo ogni giorno).
- Interessi molto limitati, fissi che sono anomali per intensità o profondità (per es., forte attaccamento o preoccupazione nei confronti di soggetti insoliti, interessi eccessivamente circoscritti o perseverativi).
- Iper- o iporeattività in risposta a stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente (per es., apparente indifferenza a dolore/temperatura, reazione di avversione nei confronti di suoni o consistenze tattili specifici, annusare o toccare oggetti in modo eccessivo, essere affascinati da luci o da movimenti).
Specificare la gravità attuale:Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione sociale e sui pattern di comportamento ristretti, ripetitivi (vedi tabella dei livelli di gravità).
- C. I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo (ma possono non manifestarsi pienamente prima che le esigenze sociali eccedano le capacità limitate, o possono essere mascherati da strategie apprese in età successiva).
D. I sintomi causano compromissione clinicamente significativa del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
E. Queste alterazioni non sono meglio spiegate da disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) o da ritardo globale dello sviluppo. La disabilità intellettiva e il disturbo dello spettro dell’autismo spesso sono presenti in concomitanza; per porre diagnosi di comorbilità di disturbo dello spettro dell’autismo e di disabilità intellettiva, il livello di comunicazione sociale deve essere inferiore rispetto a quanto atteso per il livello di sviluppo generale.
Teitelbaum et al. (1988) hanno analizzato videodel periodo neonatale che poi sono risultati essere bambini con disturbo dello spettro autistico e hanno rilevato che questi bambini, di età dai 4 ai 6 mesi, presentavano disturbi nel movimento già a questa età. In questo studio è stato rilevato che i bambini con autismo presentano delle anormalità nel tono muscolare e nei riflessi, goffaggine, iperattività e movimenti stereotipati; inoltre, alcuni bambini possono presentare instabilità posturale, un cammino con passi molto corti o sulla punta dei piedi e una coordinazione del movimento degli arti molto scarsa. Questi pazienti presentano spesso un ritardo nell’iniziare, cambiare o arrestare una sequenza motoria e presentano volti inespressivi con piccoli movimenti spontanei, tutti sintomi caratteristici dei disturbi motori extrapiramidali. I bambini con disturbo dello spettro autistico mostrano, inoltre, disturbi di coordinazione che possono essere associati a disfunzioni cerebellari (Herbert MR, Ziegler DA, Makris N, et al., 2004). Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2016/01/disturbo-dello-spettro-autistico-cognizione-motoria/
Caso clinico. Bambino di 7 anni
Al bambino è stata fatta diagnosi di “ sindrome dello spettro autistico” a 5 anni e mezzo circa. Ora la mamma è un po’ confusa. Si rivolge a me perché, a parte la diagnosi, non sa come gestire il bambino. Vuole indicazioni nel campo scolastico, nell’orientamento sportivo e come comportarsi all’interno della famiglia e nel sociale con i gruppi di coetanei. Il bambino ha “ un autismo lieve” Se su una retta dividiamo lo spettro autistico in quattro parti., direi che il bambino è nel primo quartile. Quindi, fortunatamente molto recuperabile. Ma sul territorio non c’è niente! E molte mamme sono allo sbando….-…nonostante che voglionao aiutare il bambino, il proprio figlio con tutto l’impegno possibile e con amore. Ho chiesto al bambino di fare alcuni disegni:, un albero, la famiglia e di scrivere uno due righe…..a piacere. L’autismo è una sindrome neurobiologica. Il cervello autistico è di difficle comprensione. Un pediatra deve essere un esploratore, deve sapere esplorare dietro i sintomi, che danno il tipo di comportamento che appare nel quotidiano e deve saper indagare sui motivi che generano reazioni abnormi. Il pensiero autistico può apparire caotico a volte, altre volte particolareggiato “nei dettagli” con una precisione topografica da fa paura, e spesso è un qualcosa di visuale nel senso che lo stimolo non arriva al punto giusto ( cecità del logos), e un po’ bizzarro e disordinato nel senso che le informazioni che arrivano veogono analizzate a frammenti e non hanno una grammatica lineare con mancanza del concetto di categoria. Il pensiero fantastico e idealistico è assente nella maggioranza dei casi e il pensiero realistico è rigido. Molti bambini si attaccano alle immagini utilizzando il canale visivo in modo preferenziale e altri non amano decodificare e sono prigionieri “ecolalici” sia per superare l’ansia della frammentazione, sia per capire meglio il sognificato, sia per giocare con i propri schemi mentali di tippo ossessivo – maniacale.
Riflessioni finali
Il cervello autistico è particolare e complesso. Non bisogna essere superficiali nella considerazione di un bambino autistico. Il ragazzo affetto dal disturbo dello spettro autistico è un bambino difficile con un disturbo di sensorialità fuori dalla norma. Ha una sesibilità eccessiva alla luce, ai rumori e anche all’aria. Ha difficoltà nelle connessioni sinaptiche cerebrali. Ha bisogno di essere guidato e portato all’autonomia del pensiero. Il rapporto tra genetica e ambiente è stretto. Possiamo dire che il 50% del problema è ambientale e l’altro è genetico con tutte le sfumature e combinazioni. Ogni bambino autistico è un caso a sé. Ogni loro comportamento ha un senso anche se per noi è un controsenso o un qualcosa fuori di testa. Sta a noi cercare di capire. E’ difficile ma non impoossibile. E non bisogna generalizzare ed etichettare. Il dott. Lucio Moderato, psicologo, professore di Psicologia della Disabilità all’Università Cattolica di Milano (fonte: www.lastampa.it.2014), afferma che: l’elevata frequenza di disabilità intellettiva e di epilessia avvalora l’ipotesi chel’autismo derivi da un’anomalia dello sviluppo cerebrale che ha avuto un altro tipo di evoluzione. Infatti, non esiste un solo tipo di autismo, ma infiniti, e oggi si parla di sindrome dello spettro autistico. Immaginate due linee parallele: la prima rappresenta l’intensità dell’autismo e l’altra l’intelligenza. Provate a congiungere due degli infiniti punti di queste linee: avrete infinite combinazioni. Ci può essere il bambino con un alto livello di autismo e alti livelli di intelligenza o un basso livello di autismo e un basso livello di intelligenza. E tra questi casi limite ci sono infinite combinazioni». La terapia per l’autismo va fatta a casa. Ai bambini vanno insegnate con pazienza, disponibilità, ascolto e lentezza le attività pratiche quotidiane in modo che abbiano una vita sociale accettabile. Per ogni bambino va trovato una strada fatta su misura per lui.