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Divulgazione scientifica

PANDAS/PANS- Strategia Terapeutica Integrata

Indicazioni terapeutiche per la PANS/PANDAS   (trattamento e prevenzione)

Journal of child and adolescent Psychopharmacology vol. 27, n° 7, 2017

PANS/PANDAS Consortium: Cooperstock M.S., Swedo S., Pasternack M.S., Murphy T.K.

 

La PANDAS/PANS è una encefalopatia autoimmune che colpisce i bambini (Swedo el al .1998-2012). Questa sindrome è caratterizzata da sintomi che includono un disturbo ossessivo compulsivo o una restrizione alimentare, accompagnata da più caratteristiche. Possono essere inclusi sintomi psichiatrici come ansia, specialmente da separazione, deficit di attenzione, iperattività, labilità emozionale, tendenze depressogene, irritabilità, comportamento oppositivo-provocatorio o aggressivo e difficoltà scolastiche. Spesso sono associati dei disturbi neurologici. Questi includono povertà cognitiva, tic motori e vocali, ipersensibilità, movimenti coreiformi delle dita e disturbi del sonno. La PANDAS può essere ad andamento recidivante–remittente e il decorso a lungo termine deve essere ancora ben definito. La maggioranza dei bambini sotto terapia antibiotica, mostra un miglioramento complessivo dopo mesi o anni. Dopo lunghi periodi di remissioni si può avere una ricaduta. Le linee guida per la PANS e per i disordini neuropsichiatrici associati con l’infezione streptococcica (PANDAS), sono stati sviluppati nel 2015 dal consorzio ricerca PANS (Stati Uniti d’America).

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marzo 19, 2018autore Angelo Vigliotti
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Rabbia e violenza nei bambini piccoli ( i primi sette anni)

L’età infantile evolve in tre fasi di crescita di durata di circa 7 anni. Ogni passaggio è caratterizzato da un cambiamento fisico, psichico e relazionale che arricchisce la mente, il cuore e l’istinto in sintonia con il corpo. In questa riflessione ci fermiamo al primo periodo di crescita, analizzando l’emozione della rabbia e la sua espressività comportamentale esterna (violenza, aggressività, sadismo) e interna (repressione, blocco, auto aggressività).Leopardi nella poesia: “canto notturno di un pastore errante nell’Asia” all’inizio della terza strofa (vv 39-44), nella sua visione pessimistica della vita, dice che l’uomo nasce per soffrire e uno dei compiti genitoriali è consolare il figlio per essere venuto al mondo.

 

Nasce l’uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell’esser nato.

 

Questa idea il poeta la esprime anche nello “Zibaldone – 13 agosto 1822” (….  E in verità conviene che il buon padre e la buona madre, studandosi di racconsolare i loro figliuoli, emendino alla meglio, ed alleggeriscano il danno che loro hanno fatto col procrearli). Personalmente penso che il bambino nasce per amore e venga al mondo per godere della gioia di vivere il piacere della vita che è fatto di scoperta, meraviglia, stupore, creatività, comprensione, rapporto con gli altri sulla base dell’empatia attraverso il rispetto (verso se stesso, gli altri, il mondo in cui vive e i suoi abitanti),  la compassione, la condivisione, il perdono, la solidarietà. A questo punto il compito dei genitori è educarlo alla conoscenza e alla virtù attraverso il sapere, il saper fare e il saper essere.

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marzo 18, 2018autore Angelo Vigliotti
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Le apnee del sonno nei bambini (OSAS: Obstructive Sleep Apnea Syndrome)

Introduzione

Una sindrome adenoidea  potrebbe complicarsi in una sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS), che potrebbe avere molti risvolti negativi sul bambino.  Riporto un articolo introduttivo di Valentina Murelli ripreso da www.nostrofiglio.it ( 14 aprile 2016), le linee guida del Ministero della Salute(2016) integrato da una sintesi di  un approfondimento della SIP (Società Italiana di Pediatria) del 30 gennaio 2018

Bambini che russano, hanno un sonno agitato, magari fanno pipì a letto. E che di giorno sono iperattivi e irritabili, con qualche difficoltà scolastica. Una varietà di segnali che può dipendere da un unico problema: l‘apnea ostruttiva nel sonno (OSAS), una sindrome caratterizzata da ripetuti episodi di apnee notturne. Si tratta di vere e proprie interruzioni della respirazione durante il sonno, causate da un blocco temporaneo del passaggio dell’aria nelle vie aeree superiori, quelle che stanno appena dietro al naso e alla bocca. Queste interruzioni possono durare da una decina di secondi a qualche minuto e possono ripetersi anche più volte all’ora.

Le conseguenze della sindrome delle apnee ostruttive

Se non viene trattata, la sindrome può comportare ritardi nella crescita del bambino, un aumento del rischio di andare incontro a otiti e, nei casi più gravi, anche un aumento del rischio di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari come aritmie, aterosclerosi e il cosiddetto cuore polmonare, un ingrossamento del ventricolo.

Sintomi 
Come fare ad accorgersi se il proprio bambino soffre di apnea ostruttiva nel sonno? Se per la diagnosi serve il parere del medico, e anche il risultato di qualche indagine strumentale, ci sono sicuramente dei segnali che possono far sospettare ai genitori che c’è qualcosa che non va nel sonno del proprio bambino. Per esempio:

  • russamento. Come ricordato dalle Linee guida nazionali sull’argomento, appena rilasciate dal Ministero della Salute, si tratta del sintomo più comunenei bambini colpiti dalla sindrome. Ovviamente non parliamo del russamento occasionale, che può capitare per esempio quando il bambino ha il raffreddore, ma quello abituale, che si verifica quasi tutte le notti (almeno tra alla settimana). E anche in questo caso non è detto che il bambino soffra per forza di OSAS. In effetti, russano in modo abituale tra il 3% e il 21% dei bambini, ma solo l’1-6% presenta le apnee;
  • una certa “fatica respiratoria” durante il sonno, con l’osservazione di episodi di apnea;
  • sonno agitato, con frequenti cambi di posizione, oppure sonno in posizioni particolari che facilitano l’ingresso dell’aria, per esempio da seduti;
  • tendenza alla respirazione con la bocca;
  • enuresi notturna (pipì a letto);
  • cefalea mattutina;
  • anomalie comportamentali durante il giorno, come iperattività, aggressività, scarsi risultati scolastici;
  • scarsa capacità di attenzione e di concentrazione.
In alcuni casi può essere presente sonnolenza durante il giorno, ma non è la norma nei bambini con la sindrome dell’apnea ostruttiva (a differenza di quanto accade negli adulti).

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febbraio 3, 2018autore Angelo Vigliotti
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Il brutto anatroccolo: il melanoma, un pizzico di prevenzione nel bambino

L’associazione Italiana MIO (Melanoma Italia Onlus) dà sul suo sito degli approfondimenti sui nei e sul melanoma molto interessanti.  Per l’introduzione e la spiegazione terminologica e la classificazione  riprendo  l’articolo del sito ( nei ed altre lesioni, fonte: www.melanomaitalia.org). Questa riflessione serve per aiutare a fare un pò di prevenzione soprattutto nell’età infantile. Il melanoma in Italia è in aumento.

Introduzione

I nei (o nevi) sono punti colorati presenti nella pelle costituiti da gruppi di melanociti. I nei possono essere congeniti o acquisiti. Il neo è un accumulo di melanociti, ossia di cellule dell’epidermide che sintetizzano la melanina (il pigmento che dà il colore naturale della pelle, dei capelli e dei peli) I melanociti fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle e noti come nei (nevi è il termine medico).

  • Nevi acquisiti: appaiono in giovane età e in età adulta
  • Nevi congeniti: sono presenti sin dalla nascita.

Alcune lesioni della pelle possono assomigliare ad un melanoma, ma sono solo delle crescite di tipo non canceroso. Quando si nota una nuova crescita, o una vecchia comincia a cambiare, è tempo di dare uno sguardo più appronfondito. Col tempo, è bene diventare sempre più consapevoli delle proprie lesioni, così da distinguere quali nuove macchie sono normali e quali meritano uno sguardo da parte del medico.

Cambiamenti di un neo

  • Il primo segno di melanoma è solitamente un cambiamento nelle dimensioni, forma o colore di un neo preesistente o nella comparsa di un nuovo tipo di neo.
  • Di solito, i nei non cambiano la loro dimensione, forma o colore di anno in anno.
  • Anche se molti stimano che i melanomi nascano da nei preesistenti, molti melanomi si originano da tessuto cutaneo normale, dove non è presente nessun neo. Solo il 30% dei melanomi insorge  su un neo preesistente
  • Se si notano cambiamenti in un neo o la comparsa di un nuovo neo, è consigliabile contattare il dottore per una valutazione medica.
  • I nei possono apparire ovunque nella pelle, sia singolarmente che in gruppi. Molti nei possono apparire contemporaneamente, specialmente in aree che sono esposte al sole. I nei si possono scurire in seguito a esposizione al sole, o durante la gravidanza. Prima dei 12 anni il melanoma è un evento eccezionale.

Il melanoma (Fonte : www.corriere della sera.it)

E ’il più aggressivo dei tumori cutanei e, se riconosciuto in ritardo, può essere letale. Non è il più comune, ma la sua incidenza è in costante aumento (specie tra i giovani adulti), tanto che in Italia nell’ultimo decennio siamo passati da 7mila a 14mila nuovi casi annui e questo è diventato il terzo tipo di cancro più comune sotto i 50 anni. Ancora una volta i fattori di rischio sono in gran parte legati ad un atteggiamento “scorretto” nei confronti delle radiazioni ultraviolette: eccessiva esposizione senza protezione solare, ripetute scottature durante l’infanzia, utilizzo frequente di lampade abbronzanti o lettini solari fanno salire il pericolo di ammalarsi. Ha maggiori probabilità di svilupparlo anche chi un precedente melanoma o avere un familiare che ha avuto questo tumore e la presenza di molti nei (più di 100), di cui alcuni atipici, ossia di diametro superiore a 5 millimetri e di forma irregolare. Se riconosciuto presto, può essere curato con successo anche solo con la chirurgia e guarire, ma se trascurato può diffondersi, anche rapidamente, ad altri organi e tessuti. Circa il 5-10% dei melanomi sono identificati in aree interne del corpo, come ad esempio linfonodi e altri organi interni, senza nessun segno evidente nella pelle. Il melanoma oculare è il melanoma che viene identificato nell’occhio, ed è relativamente poco comune, rappresentando il 3% di tutti i casi di melanoma ( Fonte : corriere della sera.it)

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novembre 8, 2017autore Angelo Vigliotti
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Prevenzione dell’obesità infantile

Introduzione

 Europa 16 giugno 2017.      Sovrappeso e obesità infantile sono i due temi discussi durante la riunione del Consiglio europeo del 16 giugno 2017. L’incontro è stato l’occasione per ricordare l’impegno europeo sul tema (il Consiglio sin dal 2000 rimarca l’importanza di promuovere stili di vita salutari) e citare tutte le politiche e i piani d’azione intrapresi nel tempo, tra cui lo “EU Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020” che riconosce l’importanza, in ambito sanitario, della promozione della salute e prevenzione. I dati che emergono in Italia dall’indagine condotta da “okkio alla salute”  su  oltre 48.400 genitori e 48.900 bambini coinvolti in oltre 2600 classi di tutto il territorio nazionale   ( 2016) parlano chiaro: da un’analisi dei risultati, presentati il 4 maggio 2017 al ministero della Salute, emerge che il 21,3% dei bambini partecipanti è in sovrappeso mentre il 9,3% risulta obeso. La situazione  attuale è in netto peggioramento!

 

Spunti di prevenzione

Mi piace riportare integralmente quest’articolo elaborato dalla SIEDP ( Diabetologia pediatrica) che può essere un buon inizio di riflessione per pediatri e genitori, per evitare questo dramma  della società contemporanea.( Fonte:)http://www.siedp.it/pagina/653/prevenzione+dell%27obesita

QUALI SONO I PROTAGONISTI DELLA PREVENZIONE ?

L’obesità è una patologia multifattoriale per cui un intervento preventivo deve essere attuato su tutti i fattori causali per modificare i determinanti ambientali e sociali.
Le azioni di prevenzione devono essere multicomponenti e caratterizzate dalla intersettorialità con la costruzione di accordi e alleanza tra le Aziende sanitarie e i partners della comunità locale (amministrazione comunale, scuola, associazioni sportive, associazioni di produttori e distributori di alimenti, ditte di ristorazione collettiva).
Le azioni di prevenzione primaria devono iniziare a partire dalla gravidanza, con i percorsi nascita dei Consultori familiari, estendendosi in età prescolare e scolare a livello individuale, con i pediatri, nutrizionisti e endocrinologi, e a livello collettivo con il Dipartimento di Prevenzione SIAN, la scuola, gli insegnanti, i genitori.


QUALE PREVENZIONE IN GRAVIDANZA?

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ottobre 8, 2017autore Angelo Vigliotti
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Faringotonsillite acuta: le 5 cose da non fare nel bambino

Premessa

Riporto un lavoro  sulla faringotonsillite acuta molto importante e interessante per tutte le famiglie interessate al problema di questa infezione della gola  perché hanno bambini e bambine affetti da questa patologia. Ringrazio la Prof.ssa Chiappini Elena che mi ha consentito di pubblicare integralmente l’articolo ripreso dalla rivista della SIPPS  (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale).

Chiappini E,1 Bortone B,1 Di Mauro G,2 Esposito S,3 Galli L,1Landi M,4 Marchisio P,3 Marseglia GL,5 Novelli A,6 Principi N,7 de Martino M8 per il Panel delle Linee Guida Italiane per la Gestione del Bambino con Faringotonsillite acuta

1 SODc Malattie Infettive Pediatriche; Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze, AOU Meyer, Firenze;  – 2 Presidente Nazionale Società Italiana di Pediatri Preventiva e Sociale (SIPPS) – 3 UOSD Pediatria ad Alta Intensità di Cura Università degli Studi di Milano-F ondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano; – 4 Pediatra di famiglia ASL TO 1 – Torino Collaboratore di ricerca allergologia e pneumologia pediatrica CNR Palermo;-   5 Clinica Pediatrica Università di Pavia; – 6 Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze, Sezione Farmacologia, Firenze; –  7 Dipartimento di Scienze Materno Infantili Università di Milano Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena; 8 Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze, AOU Meyer, Firenze

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dicembre 11, 2016autore Angelo Vigliotti
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Dolci e canzoni di natale: attenzione ai carboidrati.

 

Premessa

Gli zuccheri (carboidrati) forniscono ciurca 4 kcal/kg,  essi rappresentano l’energia per il nostro organismo e rappresentano i componenti più importanti per la nostra alimentazione ( oltre il 50%)  Si dividono in zuccheri semplici ( monosaccaridi) come lo zucchero bianco,di canna e miele. Vengono assorbiti rapidamente e nell’alimentazione non dovrebbero superare il 15% del totale. Poi ci sono gli zuccheri complessi ( disaccaridi, polisaccaridi) presenti nel pane, pasta che hanno un assobimento più lento e la a loro energia  è disponibile in modo più graduale. Circa il 45% dell’alimentazione dovrebbe derivare dagli zuccheri complessi. In totale i carboidrati dovrebbere essere  sul 50 – 55%. La dieta mediterranea prevede un apporto glucidico variabile tra il 55 ed il 65% dell’apporto calorico giornaliero cercando di limitare il più possibile il consumo di carboidrati semplici Nei ragazzi sportivi è bene distingure tra coloro che fanno sport di resistenza (ciclismo, marcia, sci di fondo, corsa ecc.)   o  di potenza. Se nei primi l’apporto quotidiano consigliato è pari al 55-65% dell’energia totale (a seconda della frequenza e della durata degli allenamenti) nei secondi è bene rimanere negli intervalli consigliati per la popolazione sedentaria (50-55%) aumentando, caso mai, l’apporto proteico.I carboidrati non vanno demonizzati. Sia la  la WHO (World Health Organization),che  la FAO, e  l’ IOM (Institute of Medicine), nelle linee guida americane-europee-italiane consiglia un gusto ed equilibrato apporto di carboidrati  per una sana alimentazione. D’altronde le popolazioni al mondo più sane e longeve, introducono circa il 60 di calorie sotto forma di carboidrati. Pewr l’indice glicemico bisogna stare attenti agli zuccheri semplici. Nella dieta mediterranea l’olio di uliva usato come condimento abbassa ulteriormente l’indice glicemico.  Ricordo  che nella “vera” dieta” mediterranea i carboidrati sono soprattutto forniti dai cereali e dai legumi, sotto forma di carboidrati complessi; le proteine sono in buona parte di origine vegetale invece che animale; anche i grassi sono in buona parte di origine vegetale, con un rapporto tra acidi grassi saturi e mono/poliinsaturi più basso che nei paesi nordici.

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Nella PAT si fa riferimento ai prodotti della regione Toscana Al primo livello troviamo frutta e verdura importanti per l’apporto di vitamine e di fibre (consumiamo almeno 5 porzioni al giorno), ricordiamo la mela rugginosa della Valdichiana, il pomodoro costoluto fiorentino, la cipolla di Certaldo, il melone della val di Cornia per fare un esempio delle decine di qualità ortofrutticole coltivate in Toscana. Se vogliamo seguire la dieta mediterranea dobbiamo poco e bene.  Molti dietologi dicono che non è saziante e fa ingrassare.  E’ falso! Bisogna mangiare bene, in modo variato e  masticare bene (bocconi piccoli, inghiottire il cibo quando è quasi liquido, non correre ed essere voraci, rallentare il ritmo, ogni boccone dovrebbe essere masticato almeno trenta volte). In questo modo evitiamo tanti priblemi digestivi come il reflusso, la  cefalea, l’  insulino resistenza e rallentiamo gli attacchi di fame.

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dicembre 9, 2016autore Angelo Vigliotti
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100 anni perduti: il pleiomorfismo

Introduzione

Spesso la vita esistenziale è bloccata da una teoria dominante. Louis Pasteur, teorico del “monomorfismo” affermò che batteri e vius specifici, danno luogo a malattie specifiche. Questo paradigma fu accettato dalla medicina ufficiale dominante e per oltre 100 anni ci sta perseguitando. Bisogna ringraziare un altro  scienziato francese  Antoine Bechamp, (Bassing, 16 ottobre 1816 – Parigi, 15 aprile 1908) medico e chimico che ebbe l’intuizione del “pleiomorfismo” secondo cui, la materia può assumere forme e  funzioni differenti. Bechamp sosteneva “ essenzialmente che i batteri cambiano forma e non sono la causa, ma piuttosto il risultato, della patologia, provenendo da tessuti piuttosto che da un germe di forma costante. Questa è stata anche chiamata la teoria della patologia cellulare, in quanto si ritiene che i batteri-spazzini provengano da ciò che egli chiamava “microzimi”. “Micro” con riferimento alle dimensioni e “zimi” con riferimento a una classe speciale di enzimi immortali. Egli postulò che questi microzimi fossero normalmente presenti nella materia (compresi i tessuti) e che avessero la capacità di dare la vita o la morte, a seconda del terreno cellulare” ( fonte: wikipedia).

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dicembre 2, 2016autore Angelo Vigliotti
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Encefalite autoimmune (ex PANDAS/PANS)

 

Premessa

E’ ora di chiamare le malattie con il proprio nome.  Sia la PANDAS  che  la PANS infiammano il cervello e danno una encefalite. Probabilmente questo è il vero nome che dobbiamo dare a queste due manifestazioni cliniche PANDAS / PANS, studiate molto bene da gruppo di ricerca  di Susan E. Swedo, direttore del Dipartimento di Neuroscienze pediatriche, National Istitute of Health NIMH, USA. L’acronimo PANDAS (Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorder Associated with Streptococtal nInfections) è espressione di molti disturbi neuropsichiatrici tra cui DOC, TIC ad esordio improvviso, di origine post – streptococcica.  La PANDAS è un sottogruppo della PANS  (Pediatric Acute-onset Neuropsychiatric Syndromes). La PANS ha un esordio acuto come la PANDAS ma  la sintomatologia insorge non sempre come  una sequela clinica dello streptococco ma  anche da altri agenti infettivi, come la Borrelia, l’Epstein Barr virus, micoplasma, virus respiratori e  da agenti non infettivi.

Il cervello anarchico

Nella  malattia autoimmune  il sistema immunitario del soggetto è incapace di bloccare una infezione e di prevenire complicazioni e lo sviluppo della stessa flogosi.Molti bambini hanno una diagnosi prevalentemente psichiatrica e diventano degli zombie  perché molti medici non conoscono  la malattia per mancanza di aggiornamento oppure sono confusi  dalle discordanze dei vari specialisti. Molti bambini sono costretti a diventare dei robot per tenerli tranquilli e sedati e si perdono anni di vita senza fare nulla.  Eppure sta piano piano emergendo il quadro clinico che la PANDAS,  è una malattia molto probabilmente auto immunitaria. Il dottor Dritan Agalliu, ricercatore in Neurologia, Patologia e Biologia (Clolumbia University Medical Center), USA, con il suo gruppo di collaboratori  sta  esplorando  il percorso autoimmunitario  e forse fra poco si conoscerà meglio il meccanismo che fa scattare la complicazione cerebrale  in tanti bambini affetti da una infezzione streptococcica o  da altri germi, per cui a un certo punto e improvvisamente si accende il cervello e esplode una sintomatologia cerebrale anarchica e fraudolenta.

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novembre 12, 2016autore Angelo Vigliotti
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Vaccinazione. Si o no? Una risposta chiara!

Premessa

L’altro giorno  mi è stato chiesto un colloquio da parte di una coppia genitoriale sulla questione vaccinazione. Questa coppia è  in dubbio….. se vaccinare o meno la propria figlia (che io seguo come pediatra). Al colloquio si presenta solo il padre  e mi chiede se è possibile registrare il dialogo reciproco  che poi lo farà ascoltare alla moglie. Ho dato risposta affermativa. Sono trasparente e non mi piace l’ambiguità.  Mi piace la Medicina Integrata e  sono iscritto come omeopata e omotossicologo all’Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Prato. La mia visione  e la risposta sulle vaccinazioni l’ho già scritto sul testo che ho pubblicato nel 2014. “ Suggerimenti silenziosi-  per genitori e bambini in difficoltà-  a pag.187/189. Il libro di 445 pagine si trova facilmente su Internet. Come medico pediatra non dimentico “mai” la dignità del dissenso e cerco di dare una informazione oggettiva e corretta sulle vaccinazioni. I dati che presento vengono estrapolati da ” Pediatria” magazine della S.I.P. (Società Italiana di Pediatria) volume 6 numero 3 2016 (vaccini: ecco i falsi miti: il decalogo) e da “News” il giornale di chi crede nella ricerca- Fondazione Umberto Veronesi n° 3 Giugno 2016. e prima dellae conclusioni riporto una riflessione di Dario Bressanini ripresa dal suo blog( lo ringrazio per la sua chiarezza e obiettività). Spero di essere stato chiaro con il babbo della bambina, e questa riflessione sul mio sito serve per correggere alcune cose non dette bene  (a voce) e per dare una informazione scientificamente più corretta. Personalmente sono favorevole alla vaccinazione. Mi riprometto, anno per anno, se c’è necessità, di aggiornare questa riflessione e di correggere  alcuni dati. A tutti i bambini che si vaccinano, a richiesta  aggiungo una terapia di rinforzo immunitario prima e dopo il vaccino (zinco- lattoferrina e vit. C)  più rimedi omeopatici  (in genere a base di Sulphur e  Thuya). In alcuni bambini più vulnerabili  la terapia protettiva può durare un mese.

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agosto 15, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Dott. Vigliotti non dà terapie a distanza. Risponde solo per consigli e ogni suggerimento deve essere filtrato e supervisionato dal medico curante o dal pediatra di famiglia e non accettato passivamente.

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