Dott. Vigliotti Angelo - Un punto di incontro, di ascolto e di dialogo
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Il Cammino di luce

Una colazione da principe a Prato. Uno strano incantesimo.

Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s)

E’ un film del 1961, diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard, tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote.

Il film, tratto da una bella sceneggiatura di George Axelrod, beneficia della leggiadra interpretazione della Hepburn. Ebbe due Oscar, per la colonna sonora e la canzone “Moon River” di Henry Mancini. Sospeso tra commedia sentimentale e tocchi farseschi, consacrò Blake Edwards come regista. La storia della protagonista   Holly Golightly  è tormentata ma alla fine (nel romanzo, non nel film) Holly pare che trovi una casa  “nel mondo reale” in cui sentirsi tranquilla come da Tiffany, dove “niente di veramente brutto può capitarti”. Riporto una frase dal film tra i due protagonisti, Holly Golightly (Audrey Hepburn) e Paul ‘Fred’ Varjak (George Peppard):  “Non è divino? Che cosa? Tiffany.. È una meraviglia, vero? Capisci cosa intendo quando dico che niente di brutto può accaderti qui? E non è per i gioielli, che a me non piacciono, tranne i brillanti s’intende…

Il 30 aprile verso le 10 del mattino sulla terrazza panoramica del Museo di Palazzo Pretorio, a Prato,  ho vissuto la stessa sensazione.

colazione-2

C’è stato un dolce buongiorno con accompagnamento musicale e una bella colazione. Un panorama stupendo con la città ai tuoi piedi e le colline intorno davvero sorprendenti. La catena di colline che circonda Prato,   con i suoi avallamenti e i suoi rigonfiamenti, è come una nutrice che allatta la città. E poi sono sceso ai piani inferiori per ammirare ancora una volta alcune pale di autori del ‘500 e alcuni grandi capolavori di artisti senza tempo:  Filippo Lippi, Filippino Lippi,  Donatello, Bartolini, Andrea della Robbia e infine  ho scoperto   un pittore pratese degli inizi del novecento,  Arrigo del Rigo ( in una mostra di 50 quadri dal titolo: inquietudine e poesia del primo novecento).  

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maggio 27, 2017autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Prato: Via Pistoiese. Scuola di anarchia

Premessa

Secondo il vocabolario Treccani l’anarchia  si definisce come “ mancanza di governo,  sia per assenza di un valido potere a causa di rivoluzioni, sia per inefficienza dell’esercizio del potere da parte di coloro che ne sono investiti”. Via Pistoese a Prato è una scuola continua e manifesta di questo ideale storico e politico. Stamani mentre ero  intento  a riempire il serbatoio della macchina alla Shell di Via Pistoiese, ecco una auto sfrecciare nello spazio riservato a fare rifornimento senza fermarsi e subito girare in via dei Gobbi. Incredibile! Poteva succedere un incidente. E’ uno spazio (seppure  privato) in cui anche una macchina dovrebbe camminare a passo d’uomo.

prato-1

Mancanza di rispetto delle norme più elementari:  circolazione dei veicoli a velocità personalizzata, gente in bici controsenso, difficoltà a camminare sui marciapiedi,, mancanza di igiene, odori nausenti da alcune abitazioni, e poi ci sono le cose insolite tra cui: lavoro in nero, movimenti notturni inconsueti presso negozi di commercianti, lavoro in un giorno non lavorativo come la domenica, si vedono persone camminare in bici senza nemmeno un segnale luminoso. Mi fermo qui…..

 

L’inconscio delle istituzioni

La sfera dell’attività psichica che non raggiunge la soglia della coscienza viene chiamato inconscio. Freud lo studiò in 40 anni della sua vita e ne fece uno dei fondamenti della psicanalisi. Nel 1917 così si esprime:   “ probabilmente pochissimi uomini hanno compreso che ammettere l’esistenza di processi psichici inconsci significa compiere un passo denso di conseguenze per la scienza e per la vita. Affrettiamoci comunque ad aggiungere che un tale passo la psicoanalisi non l’ha compiuto per prima. Molti filosofi possono essere citati come precursori, e sopra tutti Schopenhauer, la cui volontà inconscia può essere equiparata alle pulsioni psichiche di cui parla la psicoanalisi (in Opere, vol. VIII, pagg. 663-664, Boringhieri, Torino, 1967-1980)”.

Jung  fece un passo ulteriore nello studio analitico e parlò di inconscio personale (simile a quello freudiano) e inconscio collettivo. L’inconscio collettivo, secondo Jung, rappresenta un contenitore psichico universale, vale a dire quella parte dell’inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani. Esso contiene gli archetipi, cioè le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture. Gli archetipi esisterebbero prima dell’esperienza e in questo senso sarebbero istintivi.

A mio modesto parere c’è anche l’inconscio cosmico, quella  vibrazione interiore che ci unisce al mondo delle stelle, delle galassie   e dei buchi neri.

Perché è così importante parlare di questi tre tipi di inconscio ? perché il Comune di Prato li utilizza tutti al massimo grado. Sappiamo che la nostra vita vive nell’inconscio. Nelle principali situazioni del quotidiano, la coscienza dipende dall’inconscio. In via Pistoiese  succedono cose da fa  rabbrividire. Si passa di notte e si vedono lavori di va e vieni in  alcuni negozi, personalmente ho visto sacchi portati vicino a contenitori per il vetro con tranquillità assoluta e alcune vie laterali  ormai  sono prive di decoro. Durante il giorno non c’è modo di viaggiare né a piedi né in auto, però fortunatamente si viaggia lo stesso. C’è mancanza di rispetto per le regole, macchine posteggiate  a casaccio  e nonostante che da alcuni mesi sia iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti c’è ancora disordine e sporcizia. Molti  lavorano  fino a notte fonda senza limiti di orario. A volte c’è qualche portone aperto e con amarezza si vedono gli operai che lavorano  in un cumulo di caos da far tremare le vene e i polsi. Sembra di ritornare ai primi tempi della rivoluzione industriale quando era normale lavorare 12 ore al giorno. E ci sono voluti 100 anni di battaglie per arrivare a un orario ragionevole di lavoro.

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aprile 25, 2017autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Il triangolo del benessere

 Vivere a lungo, vivere bene

E’ bello vivere a lungo ma è più importante vivere bene. Per vivere meglio e più a lungo bisogna rifugiarsi  nella geometria del triangolo in modo da seguire uno stile di vita basato sull’alimentazione corretta (1), sull’attività fisica moderata ma costante (2) e sulla gioia interiore di vivere il piacere della vita (3).

triangolo

Alimentazione

(primo lato del triangolo)

Ormai è scientificamente accertato che il 30% dei tumori deriva da una alimentazione scorretta. In più l’obesità e il sovrappeso reappresentano un rischio per malattie croniche e degenerative (malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica). Si può dire con tranquillità che oltre il 50% delle malattie derivano da uno stile alimentare non corretto. Riporto alcuni consigli dell’Istituto Europeo di Oncologia:

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dicembre 6, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Prato: la città dello sputazzo

Premessa

L’altro giorno, andavo a ritirare una pizza in Via Pistoiese (Comune di Prato, in Toscana) e camminavo sul marciapiede assorto nelle ovvie preoccupazioni quotidiane e un pò attento al traffico sia veicolare che pedonale, molto intenso in quell’ora  (tra le 19 e le 20 di sera). Da un cancelletto di una delle case, escono due cinesi che chiaccherano  nel loro linguaggio colorito e  uno di essi sputa per terra. Ero soprapensiero ma il cervello rettile mi ha fatto sobbalzare all’indietro per non prendere lo sputazzo su qualche  parte del mio corpo. Quei due con tranquillità procedevano nel loro cammino e anche io dopo il primo” sbandamento” andavo verso la pizzeria. Tra di me pensavo: “sono cose che capitano” Nel  Lanificio Lombardi Rosalinda, un giorno splendido, ma ora in fase di dismissione e in in attesa di nuovi progetti, all’interno del piazzale,  con entrata da Via Pistoiese, ancora visibile, c’è  una targa, messa più di 50 anni fa,  che dice “Vietato Sputare per Terra”.  Era usuale a quei tempi, di tanti anni fa, usare la terra, la strada e un marciapiede come una sputacchiera. Infatti c’erano la tubercolosi, l’epatite e molte altre malattie infettive.

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novembre 23, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Gazza, ghiandaia, cornacchia ……

Gli amanti della natura

La Giunta regionale della Toscana ha deliberato la apertura anticipata della caccia per giovedì 1 settembre 2016 dalle ore 6 alle ore 19. Sarà possibile cacciare lo storno, la tortora (Streptopelia turtur), il colombaccio, il merlo, la gazza, la ghiandaia e la cornacchia grigia su tutto il territorio a caccia programmata. In toscana ma anche in altre regioni italiane è iniziata la caccia. Sono contro la caccia, ma  non sono un fondamentalista. Se c’è qualcosa che non va nell’equilibrio tra natura e uomo (cultura) bisogna intervenire.  Forse  a volte è opportuno intervenire senza uccidere. Oppure fare una politica preventiva sul territorio in modo che non si crei una disarmonia tra uomo e animale. E alla fine se tutto ciò non è possibile  dare il permesso per una caccia selettiva e limitata  per difendere alcune categorie di lavoratori o alcuni territori. Ma solo ed esclusivamente in via eccezionale!

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settembre 2, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Via Pistoiese a Prato: un sogno tra bellezza e mostruosità

Premessa

Sono medico e nella mia visione dela vita mi ritengo “cittadino del mondo”. In questo era tecnologica, informatica, e globale ricordo le parole di Democrito” ogni paese della terra è aperto all’uomo saggio, perché la patria dell’uomo vituoso è l’intero universo. Sono aperto all’altro  per tanti motivi: in primno luogo l’altro per nme è un fratello, è una persona a cui si deve rispetto, e inoltre perché mi sento vicno all’altro sia per la ragione che per il cuore. Nel percorso di crescita c’è la paura dell’ignoto e l’altro può rappresentare un elemento elemento di pericolo. Ma questo è da sfatare. Il percorso di ulisse è fatto di numerosi incontri e la conoscenza di sé è fondata sull’arcipelago uomo costiytuito da innumerevoli isole. L’incontro deve essere costruttivo ( può essere anche distruttivo!)  ma la costruzione si basa sulla ragione ( comprensione, accettazione) e sul cuore( fiducia ed empatia).

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agosto 16, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

il mirtillino

 

Il lago santo

A pochi chilometri dall’Abetone c’è il lago Santo a quota 1501 sul livello del mare. Il Lago Santo è alimentato da tre immissari: uno scende dalla Boccaia, un altro dalla costiera della Serra e il terzo dal terrazzo della Borra dei Porci; c’è invece un unico emissario posto all’estremità sud nei pressi del Rifugio Vittoria. Il lago ha un’origine mista, glaciale e di frana: circa 150 m sopra la superficie si trova una terrazza pensile, chiamato Borra dei Porci, che rompe l’uniformità della grandiosa parete orientale del Monte Giovo: questa terrazza ha una larghezza di 150 m e una lunghezza di 600 m, è ampia ed erbosa ed è percorsa da un piccolo rio che precipita nelle acque del lago. Se hai un po’ di tempo prendi due giorni fermati all’abetone o meglio a uno dei rifugi del lago santo e goditi la bellezza di qualche passeggiata.  Ti consiglio di fare una escursione sui quattro laghi. Dopo aver goduto del panorama del lago Santo e del monte Giovo (1.991 mslm), ritorna in basso e prendi il sentiero Cai (centro alpino italiano) n° 253 e dirigiti verso il lago Baccio. Ti ricordo che  il monte Giovo, separa il versante emiliano dell’Appennino da quello toscano.

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agosto 15, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Sincronicità: uno strano incontro

Premessa

Tempo fa andai a vedere al Museo del  Palazzo Pretorio a Prato la mostra “Synchronicity- Contemporanei, da Lippi a Warhol”.  Quel giorno, feci degli strani incontri. Ricordo che era un giorno feriale e in quell’ora alla mostra non c’era nessuno….. con calma salii i vari piani del palazzo museo ( accostamento tra passato e presente e tra passato e futuro)  e incontrari  il ritratto apologetico del  “ Granduca di Toscana  Pietro Leopoldo  accanto al ritratto napoleonico di Mimmo Rotella. E mi chiesi: chi è costui?. Sinceramente mai sentito nominare.

 

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agosto 3, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce, Senza categoria

La fiducia in Dio: un incontro piacevole

Lorenzo Bartolini, nasce a Savignano di Prato il 7 gennaio 1777,  e muore a Firenze nel 1850. Nelle sue memorie così scrive:

“nacqui dunque a Savignano, mio Padre si chiamava Liborio Bartolini di Montepiano, nella Contea di Vernio era fabbro di Campagna perciò si trovò colà per lavorare alla fattoria del Conte degli Organi, ove sposò mia Madre Maria Maddalena Magli, figlia del fattore che era bastardo, fui dato ad allattare ad una Gobba, che avendo poco latte suppliva con Castagne; dopo fui trasportato a Vernio; indi a Firenze ove mio padre lavorava per Garzone con poscia Padrone. Stabilita la sua prima bottega in Borgo Ognissanti, avevo allora otto anni e pensò farmi fattorino e menavo il Mantice, cosa che non mi andava a genio…

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agosto 2, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Cammino di luce

Oporto: São João e qualcosa di più

Introduzione

Ero ad Oporto per un a relazione sulla PANDAS (una sindrome rara ) al World Summit on Pediatrics 2016. Arrivo di giovedi, 23 giugno. Era la vigilia della festa di San Giovanni. Pernottavo al  Vinnci Hotel e mi avvio a piedi verso il centro. Mi ritrovo in un mare di folla festante e lungo il fiume  Douro ogni 100 metri c’erano  fuochi accesi per  cucinare sardine, che vengono vendute per strada.  Anche io vengo preso dal vortice festaiolo e  prendo  un piattino di Sardine fritte con  verdure grigliate con un bicchiere di vino locale. Preferisco le sardinealla griglia, alla francesinha, un panino troppo calorico per me  (ma penso  buonissimo da come veniva mangiato e gustato). È un sandwich a base di  di prosciutto e  carne, cosparso di formaggio fuso, con l’aggiunta di salsa di pomodoro, uova e gamberetti.  La festa è un sentimento collettivo, un qualcosa di veramente   straordinario. Mentre mangio passeggiando sulla strada che porta al centro della cittadina ( a Ribeira, il quartiere più antico di Porto)  vengo colpito alla testa diverse volte da martellate di buon augurio (martello di plastica). Fino a mezzanotte è stato tutto un susseguirsi di eventi con  venditori ambulanti, barbecue improvvisati, artisti di strada e suonatori di fado, musica  in ogni piccola piazzetta. E poi ho visto il lancio in cielo dei palloni di carta, i baloes de São João, e i fuochi d’artificio, a mezzanotte.

Il fiume Douro

Fare una crociera lungo questo fiume è riscoprire un altro mondo. Il fiume scorre come la vita: calmo e selvaggio tra fianchi ripidi e colline morbide, ricche di terrazze coltivate che formano  centinaia, centinaia  e centinaia di vigne.Non sono un pittore, ma sarebbe bellissimo disegnare quei paesaggi stupendi. Il fiume Douro insegna come si fa a viver , come si fa ad aprirsi una strada verso il mare, scavando valli profonde da una parte e in collaborazione con l’uomo creando una fusione, una sintesi di armonia tra natura e cultura.   Non a caso l’UNESCO l’ha inserito come patrimonio culturale dell’umanità. Sarebbe bello tornare in questa valle tra metà settembre e metà ottobre al tempo della vendemmia, quando migliaia di vendemmiatori si danno da fare come cinquecento anni fa. Niente è cambiato. E’ impressionante vedere il rito della pigiatura, le tantissime gerle portate in spalla cariche d’uva,  e poi si vedono ancorati al fiume,  i “rabelos” i barconi dal fondo piatto e dalla vela quadrata (sembrano barche fenicie)che un tempo trasportavano (e alcune tuttore) le botti fino alle navi del porto.  Lungo questo percorso ti invito a fermarti al Santuario di Nostra signora dos Remédios prima di degustare vino e prosciutto affumicato, salendo i 686 gradini e ammirando un  splendido stile barocco. In alternativa, per visitare la valle del fiume, i suoi piccoli paesini, puoi prendere il trenino ( 30 all’ora- 30 ponti-26 tunnel). Non dimenticare di degustare i vari vini, semplicemente eccezionali.

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luglio 22, 2016autore Angelo Vigliotti
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Il Dott. Vigliotti non dà terapie a distanza. Risponde solo per consigli e ogni suggerimento deve essere filtrato e supervisionato dal medico curante o dal pediatra di famiglia e non accettato passivamente.

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