Dott. Vigliotti Angelo - Un punto di incontro, di ascolto e di dialogo
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Omeopatia pediatrica

Sali di Schüssler, FMC e TAO: psicopatologia della vita quotidiana

Introduzione

E’ possibile usare i Sali di  Schüssler (Primo rimedio)  per problemi di patologia psicologica nei bambini più FMC cioè la medicina funzionale di catena causale. I Sali di Schussler non influiscono solo sulla biochimica della persona fisica  (attraverso un rinforzo delle difese immunitarie, un equilibrio  acido – basico e un aiuto per superare lo stress)  ma anche sul temperamento e sull’equilibrio psicologico incrementando la resilienza,  la capacità  cioè di far fronte in maniera positiva ed energetica a traumi, a ferite che ha  subito l’IO, a conflitti relazionali, ad abusi, a violenze  in maniera  da  riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Sono ragazzi resilienti quelli che, immers in conflitti familiari, in disturbi relazionali, ma anche intrapsichici com il complesso di inferiorità, la disistima, la sfiducia in se stessi,  riescono, nonostante tutte le avversità e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e molto spesso a raggiungere obiettivi difficili. La terapia con FMC PNEI (secondo rimedio), cerca di arrivare alla causa del problema in un confronto continuo mente corpo. Ovviamente la terapia è integrata con il percorso psicologico che il bambino fa  con la supervisione di uno psicoterapeuta. Darò una piccola idea sulle 12 tipologie  psicosomatiche e psicopatologiche quando si ha  carenza per quello specifico sale, che va in qualche modo  equilibrato. Per ogni sale riporto tra parentesi la sintesi positiva per l’unità psico- neuro – endocrino immunologica e metabolica.

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Low dose: FMC e TAO

Ai Sali di Schussler va integrata una terapia complememntare  (Secondo rimedio) con la medicina funzionale in modo da prendere in considerazione tutto l’organsimo intero e non solo il singolo sintomo e, se possibile, andare a risolvere la causa del problema. Pensiamo per esempio a una cefalea….. curiamo la cefalea mentre l’origine può essere dovuto a un focolaio a dsitanza di tipo addominale, o di tipo tossico, o di tipo dentistico, o a una stressor di lavoro, di squilibro relazionale all’interno  della famiglia o di altre tipologie conflittuali (separazioni, traumi, violenze, abbandono). Quindi ci può essere una informazione tossica che  arriva al DNA attraverso un legame con l’RNA e l’informazione persiste anche se la sostanza tossica è stata eliminata. Ecco perchè è importante, necessario, direi coerente arrivare alla catena causale del sintomo  cercando di capire il percorso evolutivo della storia  patologica del paziente. Da qui si deduce che anche I Sali di Schussler in medicina integrata con la terapia delle catene causali non possono prescindere da una visita medica e almeno da una ipotesi patogenetica del problema  e capire quale è l’organo responsabile  della patologia. I rimedi   FMC sono formati da soluzioni idroalcooliche (SI) e e da macerato glicerico. I rimedi idroalcolici  agiscono sugli organi bersaglio e il macerato glicerico agisce sul cuore di catena. Il cuore di catena è l’organo originario, la causa primaria, da cui parte la malattia. Un altro aiuto può venirci dall’omeopatia di risonanza  Il  Dr. H. Schimmel negli anni 1992/1993 teorizzò che alcuni rimedi omeopatici hanno la capacità, a ben determinate diluizioni ed in specifiche associazioni, di far entrare in vibrazione strutture cellulari specifiche o microrganismi in modo tale che i tessuti malati attuino un meccanismo di detossificazione ed i tessuti sani emettano un’elevata quantità di fotoni (omeopatia di risonanza).  Il macerato glicerico agisce sul cuore di catena e le soluzioni idroalcoliche agiscono sull’organo bersaglio. Considerando poi la  biochimica dei Sali  conviene dare ( in alcuni casi), un  terzo rimedio (TAO) per il riequilibrio psichico ed organico coinvolgendo i sintomi dominanti in rapporto alla costituzione del soggetto e alla sua carenza di energia.

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settembre 7, 2018autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

I 3 rimedi dell’ Ave Maria: allucinazioni nell’infanzia

Introduzione

Le allucinazioni possono essere un sintomo della schizofrenia. Il vocabolario Treccani definisce l’allucinazione: fenomeno psichico, provocato da cause diverse, per cui un individuo percepisce come reale ciò che è solo immaginario Il DSM-5  definisce il fenome allucinatorio come:“percezione sensoriale, che ha il senso irresistibile della realtà di una vera percezione, ma si verifica senza stimolazione esterna dell’organo sensoriale pertinente”.

Come premessa  voglio specificare che io vedo e inizio la terapia complementare in accordo con lo psichiatra a cui invio il o la paziente  e in accordo con la famiglia. Soprattutto quando il fenomeno allucinatorio è isolato, descritto nel DSM 5 come disturbo psicotico dovuto a un’altra condizione medica e in cui l’allucinazione è il sintomo predominante (codice 293.82 –  F06.0), cioè non dipendente da sostanze tossiche o da un altro disturbo mentale e il  paziente  è abbastanza inserito  nella società e ha un buon adattamento ambientale. Ricordo che le allucinazioni possono essere varie: visive, uditive, tattili, gustative e  olfattive (nelle olfattive bisogna escludere l’ epilessia del lobo temporale), propriocettive e somatiche. La diagnosi differenziale va fatta  con le distorsioni percettive (dissociazioni, ossessioni, manie, compulsioni, immaginazioni vivide, simulazioni fantasiose in seguito a fluttuazioni dell’umore).

Lo psichiatra deve dirmi che le allucinazioni  non sono un sintomo di una psicosi e probabilmente sono associate  a situazioni di ansia, di stress, di disadattamento. Le illusioni  sono errate percezioni o interpretazioni errate di veri stimoli esterni e possono verificarsi nel delirio, o in stati depressivi. In psicologia, l’llusione (vocabolario Treccani) è ogni percezione della realtà falsata dall’intervento di elementi rappresentativi associati allo stimolo sensoriale così strettamente da essere considerati di natura oggettiva e riferiti all’oggetto che il soggetto crede di percepire (distinta quindi dalla allucinazione, che è invece la percezione di una realtà totalmente inesistente). Per esempio un bambino si guarda allo specchio e invece di vedere il suo naso vede il naso di Pinocchio.

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agosto 20, 2018autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

ADHD (bambini in età prescolare): prevenzione omeopatica e low-dose

Introduzione

L’ADHD (Attention deficit-hyperactivity disorder), è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo (Fonte:www.aidaiassociazione.com/adhd.htm).  Esso include 3 sintomi base: iperattività motoria, difficoltà di attenzione e concentrazione, impulsivtà.  Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. E’ bene precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla «cattiveria» del bambino.  L’ADHD è un vero problema, per l’individuo stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali. E’ un problema che genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino. Secondo il DSM 5 (2014). È un disturbo del neurosviluppo. L’ADHD non è una malattia inventata (come affermano con disinvoltura  alcuni ideologi da strapazzo e medici illuminati). Ormai si sente di tutto e di più. Forse è un bene. Il mondo (dicono alcuni esperti) è nato dal caos  e probabilmente l’anarchia, il relativismo e la superficialità  rendono più maturi e consapevoli (anche se ci vogliono degli anni e a volte una vita per arrivare a questo risultato).  Non credo che l’ADHD sia un caso di “Disease- Mongering (commercializzazione della malattia), supponendo che si sia inventata  al solo scopo di avere un profitto. Il tutto avverrebbe in ossequio a presunte strategie di marketing che sarebbero finalizzate all’utilizzo di pratiche mediche non strettamente necessarie, se non infondate, come ad esempio un protocollo terapeutico, una procedura diagnostico/terapeutica o un farmaco.

La patologia esordisce nell’infanzia (in genere è evidente dai 3-4 anni in poi) come disturbo di iperattività prevalente (eccessiva attività motoria in momenti non appropriati);  nel periodo scolastico la disattenzione è prevalente e si manifesta come divagazione del compito, mancanza di perseveranza e difficoltà a mantenere la concentrazione su un obiettivo; poi c’è  l’impulsività che in adolescenza  e in preadolescenza può essere più manifesta rispetto agli altri sintomi (azioni affrettate che avvengano all’istante senza premeditazione e che hanno un potenziale di danno per l’individuo., e può rfgfttere undesiderio i ricoensa immediata.  Il disturbo ( disattenzione,impulsività e iperattività) si manifesta nel 3-5% della popolazione. Considerando che  una percentuale alta di bambini con questa sindrome del neurosviluppo rimane compromessa anche nell’età adulta e considerando l’evoluzione della patologia tra età prescolare (iperattività), età scolare (più disattenzione), età adolescenziale (più impulsività con disturbo della condotta) a mio parere, è fondamentale una buona prevenzione e terapia (se possibile) già al manifestarsi dei primi sintomi in età prescolare tra i 3 e i sei anni.

Cause del Disturbo

La ricerca (Fonte:studicognitivi.it/disturbo/adhd-disturbo-da-deficit-di-attenzione-iperattivita/) ha evidenziato l’importante ruolo ricoperto dai fattori genetici sullo sviluppo dell’ADHD (Zametkin, 1989). La trasmissione genetica incide sui livelli di attività motoria, si ipotizza, dunque, una base ereditaria per il disturbo. E’ stato dimostrato come il peso dei fattori genetici sullo sviluppo del disturbo sia maggiore in presenza di sintomi di maggior gravità (Biederman et al., 1995).Sono state riscontrate differenti caratteristiche neurobiologiche in presenza del disturbo di ADHD che si traducono in un deficit nel comportamento inibitorio, nella regolazione emotiva, nel mantenimento dei livelli di attenzione e nei processi di pianificazione ed esecuzione delle risposte motorie. (Barkley, 1997).Nell’eziologia dell’ADHD vanno inoltre considerate le variabili di natura biologica che occorrono in epoca pre o perinatale (inquinamento e tossicità ambientale, stile di vita non corretto) e che possono implicare danni cerebrali o particolari difficoltà legate al decorso della gravidanza, al parto, o che possono presentarsi nella prima infanzia. Altro ruolo importante è quello rivestito dalle interazioni conflittuali che si instaurano tra genitori e bambino, che aumenta notevolmente la probabilità che il disturbo si manifesti a pieno, in tutta la sua gravità

Nota bibliografica

  • American Psychiatric Association. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. A cura di Biondi M. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.
  • Barkley R.A. (1997), ADHD and the nature of self-control, Guilford Press, New York
  • Biederman J., Wilens T., Mick E., Milberger S., Spencer T.J., Faraone S.V. (1995), “ Psychoactive substance use disorder s in adults with attention deficit Hyperactivity disorder (ADHD): effects of ADHD and psychiatric comorbidity”, American Journal of Psychiatry, 152, 1652-1658
  • Zametkin A.J. (1989), “The neurobiology of attention-deficit hyperactivity disorder: a synopsis”, Psychiatric Annals, 19, 584-586

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agosto 13, 2018autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Alopecia areata nei bambini: approccio integrato e omeopatia di risonanza

Introduzione

L’alopecia areata, chiamata in passato Area Celsi è una patologia in cui la repentina caduta dei capelli, o di altri peli del corpo, si manifesta tipicamente a chiazze glabre o aree, da cui il nome. Solitamente le prime chiazze si manifestano nel cuoio capelluto e, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente, senza mostrare segni di cicatrici. Nell’1% circa dei casi la patologia può estendersi all’intero cuoio capelluto (alopecia totale, AT) o a tutto il corpo (alopecia universale, AU) con la totale perdita di tutti i peli del corpo. Questa patologia era già conosciuta ai tempi degli antichi egizi. Presento alcune immagini dell’alopecia parziale al cuoio capelluto.

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Cause della caduta dei capelli e possibili rimedi ( Fonte: http://alimentazionebambini.e-coop.it/)

La caduta dei capelli può essere causa da:  fattori genetici, un diverso ritmo luce-buio causa di cambiamenti ormonali, ma anche fattori e squilibri alimentari che influenzano il ciclo vitale del capello, stress e alterazione dell’ equilibrio psico-neuro-endocrino immunologico e metabolico.. Il capello ha un suo ciclo vitale, che è composto essenzialmente da tre fasi:

  • Anagen: fase di crescita del capello
  • Catagen: fase di involuzione, dura circa 3 settimane
  • Telogen: fase di riposo, il capello rimane attaccato ancora per qualche mese (2-3) e poi cade, dopodiché il bulbo rientra in fase anagen

Quello della caduta dei capelli sembrerebbe un problema sostanzialmente dell’età adulta, ma in realtà alcuni dati indicano che già dall’età neonatale ci possono essere dei disturbi tricologici, ad esempio 1 neonato su 5 va incontro, nei primi 2-3 mesi di età, a una forma di alopecia soprattutto in zona occipitale. Inizialmente, si credeva che questa forma di alopecia neonatale fosse dovuta all’azione meccanica del cuscino, ma poi in studi successivi si è visto che anche neonati che dormivano in altre posizioni andavano incontro a questa problematica. Dal punto di vista embriologico si è scoperto che i primi follicoli dei capelli si sviluppano a partire già dalla 9a settimana di gestazione, e che a circa 20 settimane il cuoio capelluto è del tutto completo. Nel pancione i capelli restano nella fase attiva (anagen), ma vanno incontro alla fase di quiescenza (telogen) in prossimità del parto. Questi capelli sono quindi destinati comunque a cadere dopo la nascita, e l’azione meccanica del cuscino accelera solo il processo, ma non ne è causa. Generalmente i bambini, anche i più grandicelli, hanno una chioma folta e sottile ma raramente i capelli cadono in eccesso.

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luglio 31, 2018autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Onicofagia (mangiarsi le unghie)

Introduzione

L’abitudine di mangiarsi le unghie è molto diffusa. Ci sono molti adolescenti ( 45%) che soffrono di questa abitudine e che la portano con sé dall’infanzia. 15 anni  di tormento e di piacere. L’unghia con la pellicina e la cuticola circostante diventa l’oggetto di una violenza cronica .Ciò  che rende un po’ perplessi è il fatto che molti ragazzi e ragazze  lo fanno senza accorgersene come riflesso condizionato che dura da anni.

 

Cause possibili

La fissazione: il mangiarsi le unghie  è un prodotto di fissazione. Colui o colei che usa questo comportamento è rimasto ancorato alla fase orale ( dei primi due anni di vita). In mancanza del seno, in mancanza di un altro oggetto d’amore  ha trovato nel mordersi e mangiarsi  le unghie una compensazione ai suoi conflitti interni.

Il super – Io:  genitori che pensano troppo ail bene dei loro figli con pretese…(un certo tipo di comportamento, una condotta che si ritiene migliore)  o da situazioni scolastiche in cui c’è una pretesa anche da parte dell’insegnante o dalla scuola in generale

Traumi, conflitti relazionali, noia, stress:il percorso evolutivo di crescita è pieno di insidie ( conflitti all’interno della coppia genitoriale, problemi di ansia e  di depressione, disagi economici vissuti con angoscia, paure, sentimenti di gelosia e invidia, cambiamenti  da una scuola a un’altra, cambio di resideenza)).

Imitazione:  un bambino potrebbe mangiarele unghie per imitare un genitore o un fratello più grande.

 

Il significato profondo

Mangiarsi le unghie è in diretto rapporto con l’auto aggressivita  e l’azione è connessa direttamente con l’aria emozionale della rabbia. Una indagine sui primi ricordi è fondamentale per entrare nell’inconscio. Se l’anamnesi porta a un trauma, al di là delle teorie psicologiche che ognuno professa in psicoterapia, può essere utiule un intervento con l’EMDR.

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novembre 23, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Streptococco: quo vadis?

Introduzione

Ho parlato diverse volte delle infezioni da streptococco (rimando per alcuni approfondimenti ad articoli precedenti sempre su questo sito).. Alcuni bambini fanno cicli e cicli di terapia antibiotica. Secondo il protocollo classico. Quando deve intervenire l’omeopatia.? prima possibile, direi almeno  dopo una terza infezione da streptococco documentata da tampone positivo e da esame del sangue (emocromo, PCR, VES, titolo ASLO, streptozyme, dosaggio delle immunoglobuline e EBV, CMV, anti –Dnasi).     Se il tampone è negativo è inutile prescrivere antibiotici ( ed è anche dannoso). Il titolo ASLO anche alto, se non è accompagnato da indici di infiammazione positivi implica soltanto che il soggetto ha preso lo streptococco. Se sta bene non ha bisogno di terapia. Ecco allora l’utilizzo dell’omeopatia nei bambini che frequentano la comunità, nei soggetti vulnerabili, in coloro che si ammalano di tonsilliti recidivanti anche virali. Ritorno sulla terapia dello streptococco per evitare o ridurre l’intossicazione da farmaci nei bambini e cercare non una via alternativa ma complementare alla terapia  che giustamente il pediatra di famiglia  prescrive per il benessere del bambino.

Il protocollo terapeutico è semplice. Oggi riporto uno schema molto facile da seguire

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ottobre 31, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Autunno/inverno omeopatico: alcuni rimedi, grandi risultati

 

Introduzione

Il ritmo delle stagioni è inesorabile e dopo l’ondata di caldo estivo, ecco l’autunno.  Le foglie cadono, gli alberi si spogliano, il clima cambia. Le meteoropatie per i soggetti sensibili sono in agguato. Ci può essere anche caldo ma di mattino è fresco, per cui il calore e il freddo sono contrastanti e ci si può ammalare con più facilità (raffreddpre, tosse, sindrome catarrale, mal di gola, ecc.). Le tartarughe vanno in letargo. I bambini iniziano a entrare in comunita (scuola nido, scuola materna e così via) e iniziano le epidemie di comunità ricorrenti (sindromi di raffreddamemnto, febbri, sindromi respiratorie con tosse e sindromi gastroenteriche). Alcuni virus sono favoriti dal vento, dall’umidità, e una volta che si è infettati, l’infezione diventa contagiosa. E poi arriva l’inverno. La situazione non è piacevole: più freddo, più buio, e  tra dicembre e gennaio c’è l’epidemia influenzale. L’autunno può portare a un senso di melanconia (cambiano gli odori, i sapori, i colori), l’inverno (aumento del buio, del freddo e di un so che nell’animo) porta a  a un senso di apatia, spossatezza, stanchezza, astenia. E’ come se ci fosse una crisi  nel sistema psico-neuro-immuno-endocrinologico. Al di là dei rimedi omeopatici che fra poco vedremo c’è lo stile di vita che è importante e fondamentale (aria aperta e fare qualche passeggiata a fine mattinata e nel primo pomeriggio se non piove, alimentazione adeguata, ritmo più lento ed evitare tutti i fattori di stress). L’autunno richiama a un senso di intimità, l’inverno a un senso di rilassamento. Bisogna avere più spazio e tempo per noi stessi. Dobbiamo volerci bene.

Non dimenticare nell’alimentazione i 10  frutti dell’autunno: melograno (antiossidante);  mele (vit. B1, B2, C, PP);  pera (zuccheri semplici senza mettere a rischio la linea); uva (minerali e vitamine); caco (concentrato di energia); arance e mandarini (vit. C); kiwi (vit.C ), castagne (fonte importante di sali minerali, contengono il 7% di proteine, il 9% di lipidi e l’84% di carboidrati). Come tutti gli alimenti di origine vegetale, le castagne sono prive di colesterolo. 100 grammi di castagne (parte edibile) forniscono 81 mg di fosforo, 30 mg di calcio, 0,9 mg di ferro e 395 mg di potassio. Il corbezzolo (Vit. E e disinfettante) è  il frutto della mia infanzia che non ho mai dimenticato. Infine vorrei ricordare le “giuggiole”. Le giuggiole sono ricche di vit. A e C, ferro, calcio e zuccheri ( possono essere paragonati ai fichi e ai datteri). E poi come verdure:  broccoli, carciofi, zucca e le verdure a foglia verde, come gli spinaci, le bietole e le verze,e il radicchio che sono un vero e proprio serbatoio vitaminico e di minerali. E’ utile tornare ai tempi  di un buon equilibrio dinamico tra i vari macronutrienti:  pasta e legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli). Non dimenticare almeno una volta la settimana  un piatto di funghi. Appena svegli a digiuno si può bere acqua tiepida-calda con un un po’ di succo di limone. In inverno si può seguire lo stesso schema d’autunno  ma si possono aggiungere  alimenti più specifici e anche spezie per aumentare le difese del bambini. Ricordo la curcuma, la barbabietola, i frutti di bosco (soprattutto mirtilli),il frutto della passione, il mapo (mandarino-pompelmo) e per contrastare la stanchezza mangiare noci, nocciole, arachidi, anacardi (ricche di serotonina).  Un cucchiaino di olio di semi di lino al giorno (omega 3) nei bambini (forse e senza forse) conviene darlo. Nei bambini vegetariani è fondamentale.

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ottobre 31, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Un autunno –inverno in compagnia dei Sali di Schussler

Introduzione

In alcuni soggetti è utile  prevenire le sindromi influenzali e parainfluenzali con i Sali di Schussler.

Una terapia biochimica che io consiglio  a coloro che si ammalano di catarri  ricorrenti

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Nella terapia preventiva è utile avere a disposizone i 3 Sali della infiammazione (il n° 3 infiammazione acuta; il n° 4, secrezioni catarrali; il n° 6,  catarro cronico,) nei tre stadi flogistici irritativi.

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ottobre 1, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

2017-2018 autunno -inverno: prevenzione omeo e fitoterapica

 

Introduzione

Il ciclamino è il fiore dell’autunno e dell’inverno.E’ una pianta che adora il freddo.Se si sa coltivare i firoi rimangono belli  anche per tutto l’inverno. – per tutto l’inverno fino all’inizio della primavera.L’autunno è una stagione meravigliosa, per i suoi colori, per i suoi frutti, , tuttavia il passaggio estate  – autunno può essere doloroso per il fisico dei bambini. E’ il momento ideale per una alimentazione vegetariana ( zuppe, passati di verdure, vellutate,  tisane e spezie “riscaldanti” e benefiche come curcuma, zenzero, cannella, chiodi di garofano.Zucca, barbabietole, mandarini, cachi, melograno dovrebbero essere sempre presenti nella nostra dieta autunnale. Non bisogna dimenticare i carciofi, le barbabietole, il radicchio, il kiwi, i porri, l’uva mele e pere, il melograno, le castagne, le nocciole, il sorbo, il corbezzolo.Se fai uso di questi prodotti in modo costante e variato sei sulla buona strada per un salute veramente eccezionale con una energia fisica non indifferente, tale da poter combattere con tranquillità i “mali di stagione”.

L’autunno è bello anche per un certo non so che …………………che ti inonda l’anima. Ricordo una poesia del poesta inglese (Percy Bysshe Shelley)

C’è un’armonia
e una lucentezza nel cielo
che d’estate non si sente né si vede,
come se non potesse esistere,
come se non fosse mai esistita!

Alcuni rimedi  per il rinforzo  anticorpale

Tuttavia il bambino piccolo ha anche bisogno di un ulteriore rinforzo delle difese immunitarie utilizzando alcuni rimedi naturali come l’echinacea, l’astragalo, la propoli, il sambuco, la rosa canina, zinco e vit. C.  Per i bambini che si ammalano  di infezioni di comunità è utile iniziare con:

Omeogriphi  ( un tubetto alla settimana: la domenica)

Engistol una cpr per due al giorno (mattino e pomeriggio)

Mucozym 200 plus   il contenuto di una capsula alla settimana ( il giovedì)

( i rimedi vanno presi   a stomaco vuoto, bocca pulita,  via sub linguale).

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settembre 27, 2017autore Angelo Vigliotti
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Omeopatia pediatrica

Alimentazione e tumore: suggerimenti

Alimentazione e tumore

Una alimentazione sana può contrastare con efficacia la diffusione delle cellule tumorali creando un terreno sfavorevole alla loro sopravvivenza e in più una dieta corretta riduce nel tempo le recidive. Una mia amica, da poco operata da tumore,  mi ha chiesto come si doveva muovere nel campo dell’alimentazione. Ciò che le ho consigliato  l’ho riporto in questa breve riflessione basata  sulla letteratura scientifica internazionale. Poche cose ma spero comprensibili. In futuro approfondirò il tema degli integratori.

 

Alcuni principi fondamentali

Per cercare di stare bene e non avere ricadute come per fronteggiare  e contrastare gli effetti collaterali della terapia, bisogna ritornare al “ triangolo del benessere” con i suoi tre lati:  (1) alimentazione (lato biochimico-metabolico);  (2) attività motoria, (lato strutturale-organico -fisico);  (3) gioia di vivere con sano ottimismo (lato psicologico-mentale/emotivo). Nell’equilibrio  e nella dinamica di queste tre dimensioni c’è il superamento delle difficoltà oncologiche. Ormai c’è una quasi omogeneità scientifica internazionale sulle cose da fare. Riporto una sintesi di ciò che è affermato da diversi istituti scientifici italiani e associazioni mondiali tra cui: Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), Fondazione Veronesi per il progresso delle scienze, Istituto Europeo di Oncologia, Fondo Mondiale per la ricerca sul cancro. Riporto, poi, in sintesi, il pensiero di Philippe LAGARDE Specialista in oncologia università di Parigi e Direttore del riparto di oncologia Centro SH San Marino che afferma:

I  fondamenti dell’alimentazione anti-cancro riposano su due principi:

– ridurre l’apporto delle sostanze che favoriscono la degenerazione cellulare e la crescità della cellula tumorale.

– detossificare l’organismo in quanto la ricerca scientifica ha dimostrato che l’aumento dell’inquinamento intra ed extra-cellulare è la causa principale della genesi dei tumori ma anche delle altre malattie gravi

La cellula maligna é una « super » cellula impressionante di « intelligenza » e dotata di multiple e diverse capacità. La prima domanda che logicamente dobbiamo fare é che la cellula tumorale per vivere, crescere e moltiplicarsi ha bisogno: 1- Ossigeno . 2- Zuccheri 3-Poliammine 4- Fattori di crescita 5- Tante altre cose che conosciamo male o che ignoriamo ancora.

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dicembre 11, 2016autore Angelo Vigliotti
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Modus Operandi

Il Dott. Vigliotti non dà terapie a distanza. Risponde solo per consigli e ogni suggerimento deve essere filtrato e supervisionato dal medico curante o dal pediatra di famiglia e non accettato passivamente.

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